“Questa tesi accusatoria non potrà reggere a un esame più approfondito. Se posso fare un commento sull’intera vicenda devo dire che agli atti ho visto pochi elementi probatori, ci sono solo tante presunzioni. E quelli che ci sono, risultano forse a favore della difesa e non della pubblica accusa”.
Lo ha riferito oggi l’avvocato genovese Alessandro Vaccaro (a lungo presidente del Consiglio dell’Ordine), che insieme al collega Andrea Vernazza difende l’imprenditore portuale Aldo Spinelli (84 anni), da martedì scorso agli arresti domiciliari, come il governatore ligure Giovanni Toti, nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova per corruzione elettorale. In ballo ci sono 74mila euro per presunti fatti del 2020-21.
Non ci sarebbe nessuna corruzione elettorale e i finanziamenti a Toti, come quelli fatti a tutti i partiti, sarebbero stati tutti leciti anche perché “ci si dimentica il fatto che Toti non aveva alcun tipo di potere nei confronti di quella decisione sulla concessione e si dimentica anche di dire che prima di arrivare a quell’ultimo atto vi era stato una lunga istruttoria. Collegare i versamenti effettuati in tempi diversi a un intervento per fare rinnovare quella concessione, che era dovuta, è veramente un azzardo.
Non dimentichiamoci che nelle intercettazioni risulta che Aldo Spinelli si era lamentato per la lentezza di dell’approvazione di un documento che di fatto era già pronto e non capiva le motivazioni di questo ingiustificato ritardo.
Ecco perché ha interessato tutti i soggetti che potevano essere interessate alla risoluzione di questa vicenda” ha precisato l’avvocato Vaccaro.
In riferimento ai presunti finanziamenti elettorali versati anche al partito di Emma Bonino che ha negato di avere preso contributi da Spinelli, l’avvocato Vaccaro ha inoltre riferito che “Emma Bonino fa riferimento al suo ultimo partito, +Europa, mentre Spinelli fa riferimento a tempi lontani, parliamo del Partito Radicale”.
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Spinelli ha già parlato davanti agli inquirenti e alla gip Paola Faggioni, chiarendo i presunti fatti.
Toti, difeso dall’avvocato Stefano Savi, dopo avere scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante il primo interrogatorio di garanzia, avvenuto quasi immediatamente dopo l’arresto ai domiciliari, per avere la possibilità di fare un approfondimento delle migliaia di pagine agli atti della maxi inchiesta, ha espresso la volontà di parlare ai magistrati.
“Non ho commesso alcun reato” ha spiegato il governatore ligure per il tramite del legale difensore, che ha aggiunto: “Il presidente Toti è intervenuto sempre nell’interesse pubblico e lo può dimostrare”.
D’altronde, tutti i versamenti elettorali, anche agli atti, risultano tracciati in modo trasparente.
Tuttavia, resterà ai domiciliari ancora un paio di settimane perché gli inquirenti hanno riferito al legale difensore che il secondo interrogatorio si terrà tra lunedì 27 e venerdì 31 maggio, e non questa settimana come invece il governatore ligure sperava.
L’avvocato Savi chiederà l’attenuazione delle misure cautelari ovvero la richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Se non sarà concessa dalla gip probabilmente presenterà ricorso al Tribunale del Riesame.
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