Quando il femminismo può giungere a livelli demenziali
Il Secolo XIX, quotidiano della mia Città, oggi spiega in un articolo (uno dei pochi intenzionalmente reso accessibile sul web anche ai non abbonati) che non compaiono donne nella maxi inchiesta in corso per corruzione che ha coinvolto una trentina di indagati e ha portato agli arresti domiciliari il governatore ligure Giovanni Toti.
La direttrice responsabile del Secolo XIX, radical chic e femminista, dovrebbe esserne felice: le donne sono diverse dagli uomini, non si fanno corrompere. E invece no.
Si arriva al punto femminile, pardon femminista, di essere dispiaciuti per questo.
Con Aldo Spinelli a fargli concorrenza nei suoi affari ci doveva essere almeno una “scignorìnn-a” e invece non l’hanno trovata.
E per questo la radical chic femminista, invece di godere per la diversità femminile, se la prende perché sullo yacht di Spinelli a parlare d’affari e del futuro del Porto di Genova andavano solo uomini.
Nessuna offesa per la direttrice responsabile del Secolo XIX che ha “passato” quel “pezzo”, ma si rende conto che il suo giornale appare solo dispiaciuto del fatto che le eventuali porcate le fanno solo i maschi e che dovrebbero farle anche le femmine? Prof. Paolo Becchi