Ieri i carabinieri di Genova hanno arrestato un 30enne napoletano per truffa aggravata in danno di anziani.
A seguito di accertamenti veniva individuata un’autovettura sospetta, una fiat 500, che il giorno precedente si era allontanata repentinamente da Chiavari in una zona dove una pensionata 90enne era stata vittima di una truffa.
L’attività dei carabinieri ha permesso di constatare la presenza su Genova di questa auto contestualmente a una truffa a una pensionata, per cui sono state immediatamente allertate le pattuglie della sezione del Nucleo Investigativo specializzata ormai da anni nella repressione di tale fenomeno.
La Fiat 500 è stata individuata proprio mentre il conducente, indossato un cappellino e una giacca, scendeva dall’auto e si dirigeva a piedi verso una villa in zona Albaro.
Giunto all’abitazione di interesse non è stato però fatto entrare. I militari hanno così deciso di intervenire bloccando il truffatore che non ha dato spiegazioni plausibili sulla sua presenza a Genova.
Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 1000 euro in contanti, mentre all’interno dell’auto, nascosto sotto un seggiolino per bambini, è stato trovato un sacchetto contenente monili in oro e preziosi.
Gli accertamenti hanno quindi consentito di verificare che il 30enne napoletano aveva tentato nella predetta abitazione una truffa ai danni di un’anziana di 102 anni, ma l’intervento del badante aveva consentito di accorgersi appena in tempo del tentativo di reato.
L’attività investigativa ha inoltre consentito ai carabinieri di confermare che i preziosi (del valore di alcune migliaia di euro) e il denaro sequestrati erano frutto della predetta truffa perpetrata ai danni di una pensionata genovese di 77 anni, residente in via Casaregis.
La tecnica utilizzata era stata perpetrata con la tecnica del “finto parente”. Le vittime venivano contattate telefonicamente dai complici, in fase di identificazione, che si qualificavano come avvocato e appartenente alla Polizia di Stato, con il pretesto di coprire le spese per un asserito incidente causato dal proprio figlio, ai danni di donna in stato gravidanza.
In questo modo, inducendo uno stato di grave ansia e concitazione gli anziani che entrano così in uno stato confusionale, i truffatori riescono a portare a termine il loro intento criminale.
Indagini sono in corso per appurare la reità del 30enne napoletano anche in relazione alla truffa in danno della 90enne. L’arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Marassi.