“Da una scuola trevigiana è stato bandito Dante Alighieri perché offendeva alcune famiglie islamiche, io passo a Gabriele D’Annunzio sperando di non offendere nessuno: memento audere semper”.
È il commento dal palco genovese del vicepremier e ministro del Mit Matteo Salvini, che venerdì pomeriggio al Teatro Duse ha presentato il suo libro “Controvento. L’italia che non si arrende”.
“Il problema – ha spiegato Salvini – non è che qualche musulmano non vuole che i figli studino Dante, il problema è il professore che cala le braghe dicendo ‘non studiamo Dante in classe nostra’. E’ una roba assurda. Ci può essere un genovese mezzo matto che va in Turchia, vuole vedere la grande moschea e dice ‘non mi tolgo le scarpe e voglio entrarci in minigonna? Io voglio entrarci a torso nudo perché ritengo che la libertà dell’essere umano sia questo?’. Lo portano via, giustamente. Dante, il sommo poeta, con qualcuno se l’è presa. Allora domani uno non vuole studiare geometria perché odia i triangoli”.