“La Lega in Comune a Genova invita l’amministrazione comunale a prendere una posizione in merito all’evento ‘Village Kids Liguria Pride’ in programma i primi di giugno ai Giardini Luzzati.
Chiediamo al sindaco Marco Bucci di intervenire nei confronti della cooperativa ‘Il Ce.Sto’ che gestisce l’area per avere chiarimenti in merito a un evento che risulta sponsorizzato dalla stessa cooperativa e che ha come tema la diffusione della teoria gender tra i bambini.
La Lega non crede che sia giusto usare uno spazio pubblico per un incontro di questo tipo che coinvolge bimbi tra i 5 e gli 8 anni e questa decisione ci lascia indignati proprio per la delicatezza degli argomenti che si vanno a trattare e che pensiamo non si dovrebbero discutere con dei bambini di quell’età.
Ci risulta poi che la cooperativa sia morosa nei confronti del Comune e questo non fa che aggravare ulteriormente la situazione. Nella nostra città ci sono molte associazioni che rivendicano spazi per le loro legittime attività, chiederemo subito di verificare la regolarità dei pagamenti della cooperativa al comune per verificare se vi siano eventuali mancanze”.
Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri comunali della Lega a Genova.
Ecco la replica del consiglio di amministrazione della cooperativa genovese Il Cesto: “Ospitiamo il Village kids dal 2019. Perché ne parlate solo ora? Aria di elezioni e ricerca voti? Crediamo in una piazza plurale che accoglie tutte le possibili sfumature dell’amore, rispettosa di tutte le diversità.
I laboratori sono nel pieno spirito dei Giardini Luzzati, inclusivi ed educanti anche per noi adulti/e. Quanta ignoranza!
Venite a conoscere la comunità che frequenta quotidianamente lo spazio e chiedete alle persone cosa vogliano davvero”.
“Il Village Kids – hanno inoltre riferito i responsabili del Comitato Liguria Pride – è un ciclo di eventi nato nel 2019 che si ripete da allora ogni anno: non esiste Liguria Pride Village senza laboratori e attività per bambini e bambine.
Il fatto che la Lega si lamenti di questo programma a vuoto è indice di disinformazione e della campagna di odio gratuita che porta avanti da sempre nei confronti delle persone LGBTQIA+.
Il valore di quello che facciamo sta nel non precludere a bambini e bambine la possibilità di giocare e fare esperienze in un ambiente ‘safe’, in cui le diversità sono una ricchezza invece che essere un problema.
In antitesi con l’azione politica delle destre che invece è incentrata sul considerare uguali solo le persone che in questa società sono bianche, eterosessuali, benestanti e di pensiero conservatore”.