Secondo la gip del Tribunale di Genova Paola Faggioni, che oggi ha negato la revoca degli arresti domiciliari per Giovanni Toti, da martedì 7 maggio rinchiuso nella villetta di famiglia ad Ameglia per corruzione elettorale “gli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli hanno confermato le promesse, da parte del governatore, Giovanni Toti, di risoluzione di pratiche amministrative del gruppo Spinelli, grazie all’esercizio della propria funzione o, comunque, del proprio intervento in ragione del ruolo e carica rivestita, al fine di ottenere finanziamenti”.
Per quanto riguarda il rischio di reiterazione delle presunte condotte criminose, la gip, nella sua ordinanza di rigetto dell’istanza presentata dal legale difensore Stefano Savi, ha rilevato che “dalle indagini traspare in modo evidente la sistematicità del meccanismo corruttivo, reiterato in un notevole arco temporale” e ha sottolineato che “in concomitanza di ciascuna delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell’arco dell’indagine (amministrative di Savona, ottobre 2021; amministrative di Genova, giugno 2022; politiche nazionali, 25 settembre 2022; amministrative di Ventimiglia e Sarzana, maggio 2023), Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, promessi e concretamente erogati”.
Vengono richiamati in particolare gli affari con la famiglia Spinelli per quanto riguarda le concessioni portuali e con Francesco Moncada, per quanto riguarda i rapporti con Esselunga.
A differenza di quanto dimostrato da Toti e dal suo avvocato, la gip ha inoltre sostenuto che “il fatto che ormai si siano svolte le competizioni elettorali europee non comporta il venire meno il pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose”.
Al riguardo, sebbene siano ancora in corso accertamenti investigativi, la gip ha citato la “cena elettorale di raccolta fondi a beneficio del Comitato Toti Liguria, in vista delle prossime elezioni regionali del 2025” organizzata dal governatore ligure lo scorso 14 aprile a Villa Lo Zerbino a Genova, come già fatto in passato in vista di importanti competizioni elettorali.
Dall’esame della copia forense del cellulare di Toti sequestrato il 7 maggio, ha affermato poi la gip, sarebbe emersa una chat in cui “si comprende che il predetto, tra il 23 e 24 marzo 2024, si era recato nel Principato di Monaco per trascorrere un breve soggiorno di vacanza e che, tra gli impegni in programma, vi era un pranzo con Aldo Spinelli”.
Rientrato in Liguria, Toti avrebbe il suo staff “della volontà di Spinelli di aderire alla cena di raccolta fondi, corrispondendo l’importo per la partecipazione di dieci persone (pari, quindi, a 4.500 euro). Particolarmente significativo è il fatto che, nel corso della predetta conversazione, Toti, evidentemente sulla base di preventivi accordi sempre con Spinelli, faceva riferimento a una somma che avrebbe ricevuto da Spinelli ulteriore rispetto a quella ufficiale della partecipazione alla cena elettorale: Spinelli mi ha detto che fa dieci posti. Poi il resto…ci aggiustiamo”.
Per la gip, l’espressione “il resto” è stata utilizzata “di frequente sia da Toti che da Spinelli per fare riferimento, in modo allusivo, alle utilità oggetto degli accordi corruttivi”.
Una circostanza che però, secondo l’avvocato Savi, è già stata spiegata nel corso dell’interrogatorio con i tre pm e che si riferirebbe ad altri finanziamenti leciti come il due per mille.
In ogni caso, la gip ha ritenuto che “non può non essere sottolineata l’analogia con la cena elettorale del 10 marzo 2023, di cui si è ampiamente parlato nell’ordinanza cautelare. In quest’ultima occasione, Aldo Spinelli, dopo avere appreso da Toti la risoluzione delle problematiche concernenti una pratica amministrativa di interesse del figlio (riguardante una riqualificazione immobiliare a Punta dell’Olmo, ndr) e, dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto economico da parte di Toti per le imminenti elezioni, partecipava alla cena elettorale contribuendo per un importo di 4.100 euro (corrispondente alla partecipazione di otto persone)”.
Sempre in merito al rischio di reiterazione del reato, per la gip “Spinelli ha fatto pressanti richieste di intervento del governatore anche con riferimento all’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale”, mentre per quanto riguarda i rapporti con Moncada, ci sono diversi riferimenti “all’apertura di ulteriori punti vendita Esselunga a Savona e Rapallo”.
Pertanto, conclude Faggioni, “rimane il pericolo concreto che l’indagato possa continuare ad agevolare gli interessi di tali gruppi imprenditoriali”.
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