La rabbia dei sindacati della Penitenziaria
Gli agenti della polizia penitenziaria liguri sono alle prese con due situazioni critiche che hanno scosso le carceri locali negli ultimi giorni.
Evasione dal carcere di Chiavari
A Chiavari, un detenuto di origini marocchine del 1967, con ancora sei mesi da scontare, è evaso non presentandosi al lavoro esterno previsto dall’articolo 21.
Il detenuto, notato mancante dal datore di lavoro, è ora ricercato dalle forze dell’ordine, e la sua fuga prolungherà ulteriormente la sua pena.
Tentativo di suicidio al carcere di Marassi
A Genova, nella casa circondariale di Marassi, gli agenti hanno salvato in extremis un giovane detenuto marocchino di 26 anni, che avrebbe dovuto essere rilasciato a ottobre. Il giovane, che aveva tentato il suicidio appendendosi con un lenzuolo alle grate della finestra, è stato salvato grazie all’intervento tempestivo dei poliziotti.
La denuncia dei sindacati
Fabio Pagani, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa, ha denunciato entrambi gli episodi, evidenziando le condizioni difficili e pericolose in cui operano gli agenti della polizia penitenziaria. Pagani ha criticato la lentezza del governo nell’attuazione del Piano Carceri, sottolineando che ogni giorno di ritardo può significare ulteriori tragedie e violenze.
Dichiarazioni dei sindacati
Pagani ha dichiarato: “Fonti di Palazzo Chigi dicono che per il Piano Carceri ci vorranno almeno un paio di settimane ancora. Evidentemente il Guardasigilli è stato frainteso: ha detto piano carceri, ma voleva dire lento! O, forse, gli addormentati non eravamo noi.”
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha aggiunto: “La Polizia Penitenziaria è pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti per tutelare la vita dei ristretti. Il dato oggettivo è che la scelta di togliersi la vita è sicuramente originata da uno stato psicologico di disagio.”
Capece ha evidenziato che negli ultimi 20 anni, la Polizia Penitenziaria ha sventato più di 23mila tentati suicidi e impedito quasi 175mila atti di autolesionismo. I problemi sociali e umani all’interno delle carceri rimangono una sfida costante, e la professionalità degli agenti è fondamentale per prevenire ulteriori tragedie.