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Appropriazione indebita ai danni di Calissano: indagini chiuse per l’avvocato Minna

L'ATTORE PAOLO CALISSANO E' IN STATO DI FERMO NELLA QUESTURA DI GENOVA
L'attore genovese Paolo Calissano (foto d'archivio)

Indagini concluse sull’avvocato accusato di peculato e falsità ideologica

Il pubblico ministero Francesco Cardona Albini ha chiuso le indagini sull’avvocato Matteo Minna, amministratore di sostegno dell’attore genovese Paolo Calissano, deceduto a Roma il 29 dicembre 2021 a causa di un mix di farmaci antidepressivi.

Minna, difeso dagli avvocati Enrico Scopesi e Maurizio Mascia, è accusato di aver circuito Calissano, sottraendogli oltre 500 mila euro.

Oltre all’attore, altre quattro persone sarebbero state vittime dell’amministratore, tra cui una donna con problemi di dipendenze, da cui avrebbe sottratto 155 mila euro, e altri tre amministrati per un totale di 200 mila euro.

A dicembre, il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari per Minna con l’accusa di peculato aggravato e falsità ideologica.

Secondo l’accusa l’avvocato avrebbe redatto false relazioni di sintesi sull’andamento delle amministrazioni di sostegno affidategli e presentato perizie false per indurre in errore il consulente incaricato dal giudice tutelare di Genova.

Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, Minna avrebbe prelevato ripetutamente dai conti correnti degli assistiti, trasferendo le somme sul proprio conto personale.

Questi movimenti di denaro, spesso non rendicontati al giudice tutelare, venivano giustificati come pagamenti di fatture false per compensi legali o altre prestazioni professionali inesistenti.

Per nascondere i prelievi, Minna avrebbe firmato relazioni periodiche di sintesi ideologicamente false sull’andamento delle amministrazioni di sostegno a lui affidate, omettendo di riferire su circostanze rilevanti.

Le accuse di falsità ideologica e peculato aggravato restano al centro delle indagini che hanno portato alla chiusura del caso.

L’avvocato Matteo Minna è ora accusato di gravi violazioni commesse durante il suo incarico come amministratore di sostegno, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.