Ieri sera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la nuova legge sull’autonomia differenziata approvata prima al Senato e poi alla Camera dei deputati con larga maggioranza. Esultano i leghisti, mentre qualcuno fra le minoranze parla di “incostituzionalità” e di “spacca-Italia”. Ecco il parere del prof. genovese Paolo Becchi.
Come poteva esserci “incostituzionalità” visto che la nuova legge sull’autonomia differenziata non fa altro che tracciare un percorso che è previsto dalla stessa costituzione, all’art. 116?
Giuseppe Conte non sa di cosa parla e per questo straparla, ma il regolamento dei conti nel suo partito, dopo la catastrofe elettorale, non è finita. Ricordo che il partito di Conte è crollato anche nelle città: ha perso 880 consiglieri in tre anni.
In ogni caso, alle minoranze non resta che il referendum. E non è detto che non lo vincano.
È facile giocare sui sentimenti della gente, sulla spaccatura dell’Italia, bla bla bla.
A proposito, di referendum ne avremo due: uno sull’autonomia e l’altro sul premierato.
E se alla fine passasse la conferma del premierato, ma non dell’autonomia?
Sarebbe un bel guaio, perché senza le autonomie il potere centrale si verticalizzerebbe. Prof. Paolo Becchi