Dell’ordinanza con la quale i giudici del Tribunale del Riesame di Genova hanno confermato gli arresti domiciliari per il governatore Giovanni Toti, indagato per corruzione elettorale, l’ex pm e attuale ministro della Giustizia Carlo Nordio che pure l’ha letta “con grande attenzione” non ci ha “capito nulla”.
Eppure “di recente ho anche riletto con grande attenzione la Fenomenologia dello spirito di Hegel e sono riuscito a capirla”.
Lo ha spiegato oggi il Guardasigilli durante il question time alla Camera.
Gli arresti domiciliari del governatore ligure permangono ormai da martedì 7 maggio e il provvedimento di custodia cautelare è stato al centro di una discussione in Parlamento a partire dall’interrogazione di Maurizio Lupi (Noi Moderati) che ha chiesto sostanzialmente a Nordio di valutare “l’opportunità di disporre un’ispezione”.
“Ci ha stupito – ha dichiarato Lupi – leggere le motivazioni del Tribunale del Riesame di Genova con cui il presidente Toti è stato lasciato agli arresti domiciliari.
Siccome non avrebbe capito le motivazioni per cui è stato arrestato, cioè si è difeso diciamo noi, allora deve continuare a vedere limitata la propria libertà.
Chiediamo oggi al ministro della Giustizia se questa sia una motivazione accettabile nel nostro Paese, rispetto ai valori della Costituzione. E se non sia il caso, ma lo dirà il ministro Nordio, di disporre un’ispezione”.
Nordio sul punto non ha risposto direttamente, ma si è detto convinto “che nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dalla volontà popolare. Vi è un’assoluta indipendenza tra i due processi.
Per quanto riguarda l’iniziativa del Csm, questo ha imposto al ministero il dovere di acquisire l’ordinanza del Tribunale e quindi la conosciamo e l’abbiamo, non la posso né criticare, né commentare”.
Toti intanto attende nella casa di famiglia ad Ameglia l’incontro (chiesto e ottenuto) con il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, previsto per venerdì.
“Non stiamo ragionando di elezioni in Liguria, stiamo lavorando per amministrare la Regione” ha riferito lunedì scorso Salvini, intervenuto alla presentazione dell’Italia dei Sì e delle grandi opere alla Stazione Marittima, confermando quel “andiamo avanti fino a fine mandato” che è diventato un mantra per la giunta regionale guidata ad interim dal leghista Alessandro Piana.
Intanto, le minoranze (tranne +Europa) si preparano alla manifestazione di domani in piazza De Ferrari con Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni per chiedere le dimissioni di Toti.