Ieri un marocchino di 45 anni e la fidanzata italiana coetanea, già conosciuti dalle Forze dell’ordine e lui mai rimpatriato, sono stati arrestati in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere, a seguito di indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Ge-Centro, per avere rapinato lo scorso 12 luglio un marittimo genovese di 35 anni.
La vittima si era recata al Pronto soccorso dell’ospedale Galliera, dove poi era stata ricoverata con prognosi riservata, denunciando ai carabinieri intervenuti di avere subìto una rapina nei pressi del Galata Museo del Mare.
Nella circostanza, aveva dichiarato di essere stato avvicinato con una banale scusa dalla coppia di sconosciuti, che subito dopo lo avevano aggredito con particolare violenza colpendolo con calci e pugni al torace e al volto rubandogli il portafoglio e il telefono cellulare, per poi fuggire nei vicoli del Centro storico genovese.
L’accurata visione delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona e gli ulteriori elementi acquisiti nei confronti della coppia italo-marocchina hanno portato all’emissione del provvedimento cautelare da parte dell’autorità giudiziaria.
Il malvivente nordafricano è stato rinchiuso nel carcere di Marassi, la malvivente italiana in quello di Pontedecimo.