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Toti, ok dei pm a revoca domiciliari. Becchi: ricatto si è compiuto, non è giustizia

Caso Toti, Magistratura Democratica attacca l'Antimafia che ha audito Piacente
Giovanni Toti e il procuratore della Repubblica di Genova Nicola Piacente (foto di repertorio)

Costretto alle dimissioni da governatore della Liguria per tornare libero. I pm della Procura di Genova oggi hanno dato parere positivo alla revoca degli arresti domiciliari per Giovanni Toti, da martedì 7 maggio agli arresti domiciliari per una presunta corruzione elettorale.

A questo punto, la giudice per l’udienza preliminare Paola Faggioni potrebbe decidere per la sua liberazione tra domani e venerdì.

Dopo le dimissioni, per gli inquirenti, non ci sarebbe più il rischio di reiterazione del reato.

Il Tribunale Riesame aveva già sostenuto come fosse venuto meno il rischio di inquinamento probatorio in caso di dimissioni dalla carica di presidente della giunta regionale.

“Il ricatto – ha commentato il prof. genovese Paolo Becchi – si è compiuto: hai finalmente dato le dimissioni e allora puoi essere di nuovo libero.

La chiamano giustizia, ma io non vedo dove ci sia giustizia quando c’è di mezzo un ricatto.

Dite tutto quello che volete ma non dite per favore che ha vinto la giustizia, né il popolo ligure che ha votato Toti alla guida della nostra Regione per ben due volte.

Ha vinto la magistratura politicizzata che ha deciso che il Pd deve tornare a governare la Liguria a discapito del centrodestra. Le elezioni si potrebbero pure evitare: due a zero a tavolino”.