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Becchi: per Carini sconfitta ingiusta. Donna contro uomo non è sport

Carini e Khelif

La pugile italiana Angela Carini, sotto i pugni troppo potenti dell’avversaria, ieri alle Olimpiadi di Parigi 2024 si è ritirata un minuto dopo l’inizio dell’incontro contro Imane Khalif, atleta transex o inter-sex dell’Algeria, che è al centro di mille polemiche per via della sua ammissione da parte del Comitato olimpico alle competizioni femminili, nonostante l’anno scorso fosse stata esclusa dai campionati mondiali femminili di boxe. Perfino la premier Giorgia Meloni ha dichiarato che “non era una gara ad armi pari”

Una donna è una donna e un uomo è un uomo. E di solito un uomo è più forte di una donna. È un dato naturale. Chi prova a negarlo nega la realtà. Uomo e donna sono biologicamente diversi.

Far salire sul ring una donna contro un uomo che si sente sente donna, ma biologicamente è un uomo, non è sport. E’ voler far penetrare anche nello sport un’ideologia che già sta facendo dappertutto soltanto danni.

Queste Olimpiadi non hanno niente di sportivo. Sin dalla cerimonia iniziale sono state pensate per fare propaganda a un’ideologia che sta pervadendo le nostre società.

L’unica cosa di umano che ci è rimasto è il pianto disperato di una donna (la nostra bravissima atleta olimpica Angela Carini) che non accetta una sconfitta ingiusta.

P.S.: in Algeria è vero che non fanno operazioni trans, ma forse ha preso qualcosa per suo conto, perchè da bambina sembrava appunto una bambina ora sembra un maschio. Non sarebbe il primo caso di donna che ha i tratti e la muscolatura di un maschio, ma è molto raro. Prof. Paolo Becchi

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