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Falsi Modigliani, Sgarbi a giunta Bucci: riaprite mostra. Ma Serafini non sa che fare

Falsi Modigliani, Sgarbi a giunta Bucci: riaprite mostra. Ma Serafini non sa che fare

GENOVA – “Riaprite, riaprite, riaprite”. Oggi il critico d’arte ed opinionista Vittorio Sgarbi ha lanciato uno dei suoi anatemi sulla nuova giunta di Genova, invitando il sindaco Marco Bucci a riaprire la mostra di Modigliani a Palazzo Ducale, chiusa dopo il sequestro di 21 opere (su 60 esposte) da parte della procura.

“Averla chiusa – ha dichiarato Sgarbi – non è soltanto un’ingiustizia nei confronti del pubblico, ma anche un atto di sottomissione al potere giudiziario. Un’indagine non è una sentenza, la mostra va riaperta. Anzi, alla luce di questi accadimenti, andava prorogata. La chiusura è un atto inaccettabile contro i cittadini che hanno il diritto, comunque, di vedere quelle opere, perché è una mostra finanziata con soldi pubblici. Mi auguro che il sindaco contraddica chi ha deciso questa inaccettabile resa”.

Molti dei dipinti sono stati ritenuti falsi dagli esperti di Modì (Pepi e Restellini). Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, circolate a Palazzo di Giustizia, anche i periti incaricati da carabinieri e pm avrebbero già avanzato forti dubbi sulla loro autenticità.

Ciò nonostante, secondo Sgarbi, la cultura non può essere “ostaggio” di un’inchiesta della magistratura: “Non è stato ancora dimostrato che a Genova siano stati effettivamente esposti dei falsi Modigliani. L’indagine, di per sé, non vuol dire che le opere sono false”.

Se la Fondazione Palazzo Ducale (nominata custode giudiziale delle opere sequestrate) e il curatore della mostra Rudy Chiappini (uno dei tre indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle opere false) continuano a dichiararsi parte lesa, la giovane assessora comunale alla Cultura e Marketing territoriale, Elisa Serafini, pare che non sappia cosa fare, né quale consiglio dare al sindaco Bucci. Finora, sulla grana scoppiata al Ducale non ha neanche aperto bocca. Almeno ufficialmente.

Resa al potere giudiziario, anatemi su Bucci e slogan caprini a parte, l’idea di Vittorio Sgarbi di riaprire l’esposizione di Modigliani al Ducale è anche il risultato di un ulteriore ragionamento che lui stesso ha spiegato: “Il clamore mediatico e la storia delle presunte opere false susciterà grande interesse e curiosità fra i potenziali visitatori. Pertanto, se la mostra sarà prorogata di qualche settimana o mese, a Genova si registreranno molti più arrivi e presenze”.

L’opinionista, però, sembra non aver tenuto conto che occorrerà fare i conti con la procura e con il gip. Perché, prima di tutto, serve l’autorizzazione dei magistrati per il dissequestro delle 21 opere – appena sequestrate – ed il relativo provvedimento appare assai difficile da ottenere, soprattutto in tempi brevi.

Comunque, nella remota eventualità di una riapertura della mostra con le 21 opere incluse, il pubblico non sarebbe beffato o vittima del reato di truffa (ipotizzato dal pm) perché a seguito degli interventi di Pepi, Restellini e del nucleo specializzato dei Carabinieri, è stato portato a conoscenza della possibilità di dover pagare per ammirare alcune presunte opere false, che lo stesso Carlo Pepi ha definito “croste manifeste”.

Seguendo il ragionamento del critico d’arte-opinionista, il sindaco Bucci e l’assessora Serafini potrebbero anche decidere di far riaprire la mostra solo con la quarantina di opere superstiti, ossia non sequestrate dal pm, sull’autenticità delle quali nessuno ha mai avanzato dubbi (né Pepi e Restellini, né carabinieri e procura).

In questo secondo caso, però, l’esposizione genovese forse perderebbe quell’appeal mediatico, citato da Sgarbi, tale da far suscitare ulteriore curiosità di “ammirare” proprio quelle 21 opere – vere o false che siano – al centro dell’attenzione di tutti. Non si riuscirebbe quindi ad ottenere il risultato, auspicato dallo stesso Sgarbi, di registrare grandi numeri di pubblico e potrebbe essere un altro flop o l’ennesima figuraccia.

La frittata – non è l’unica sul nostro territorio – è stata fatta prima dell’avvento dell’era Bucci ed a rimetterci ancora per un po’ sarà sempre la povera Genova. Città in declino da anni perché chi l’ha amministrata finora non era senz’altro all’altezza del suo compito e di ciò che la Superba si sarebbe meritata. <strong>FGraf</strong>

AGGIORNAMENTO.

In merito alla situazione di Palazzo Ducale e della mostra di Modigliani, ecco una precisazione dell’assessora comunale Elisa Serafini, che ringraziamo per la nuova informazione non divulgata ai media dagli uffici preposti.

Prendiamo atto che la mostra di Modigliani non riaprirà, come richiesto da Sgarbi alla giunta Bucci.

“Come precisato da comunicazione pubblicata sul sito di Palazzo Ducale, ho chiesto e concordato con la direzione la possibilità di promuovere delle gratuite e libere al palazzo (piano nobile) per tutta la durata del weekend, in modo da compensare i turisti e i visitatori della mostra di Modigliani. Questa iniziativa è quindi condivisa dal mio assessorato e dalla direzione di Palazzo Ducale (visite ieri e oggi dalle 9.30 alle 19.30).
L’iniziativa è stata condivisa con il sindaco.
Ricordo che la chiusura di Palazzo Ducale è stata autorizzata, decisa e gestita in autonomia dal direttore di Palazzo Ducale.
Rimaniamo garantisti e aspettiamo, come sempre, i tre gradi di giudizio per poter commentare quanto accaduto”.

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