“Deportazioni di massa a fini economici per destabilizzare il Paese. C’è chi ammette di essere orgogliosamente amico dei poteri forti e quindi nemico dei diritti dei lavoratori italiani. Per alcuni George Soros è uno speculatore ‘Illuminato’ senza scrupoli, che a proprio vantaggio lavora per sovvertire l’ordine democratico, destabilizzare Governi eletti dal popolo e minare le conquiste del proletariato ottenute dopo anni di lotte nei Paesi Occidentali. Per altri, come quelli del Pd, sarebbe un filantropo buono che aiuta i migranti senza pretendere nulla in cambio”.
Lo ha dichiarato ieri la presidente della III Commissione regionale Attività produttive e consigliera della Lega Nord Liguria, Stefania Pucciarelli.
“Senz’altro – ha continuato Pucciarelli – il complice dei Rothschild risulta coinvolto in grandi intrighi e protagonista della svalutazione della lira nel 1992, quando fu svenduta l’Italia. Anche l’ex Presidente del Consiglio Bettino Craxi lo definì un finanziere squalo che fece una colossale speculazione sulla nostra moneta guadagnandoci svariati miliardi e, dopo questa sua impresa, a riconoscimento, l’Università di Bologna gli conferì la laurea honoris causa. Pertanto, non stupisce affatto che alcuni figli partoriti da Pci e Pds ora riconoscano di essere andati a Bruxelles per fare i camerieri dell’amico Soros.
La notizia degli europarlamentari di sinistra corteggiati dalla sua ‘Open Society Foundations’, era già apparsa sui media l’anno scorso con i dati di ‘dcleaks’ diffusi sul web. Ora, alla vigilia del voto che il Pd vorrebbe chiedere per approvare la folle legge sullo Ius Soli, questa informazione è tornata alla ribalta sui quotidiani nazionali.
Fra di loro ci sono lo spezzino Brando Benifei e l’ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati, eletti in Liguria. Benifei, dopo un anno di silenzio, ieri ha replicato ai dati di ‘dcleaks’ affermando di essere orgogliosamente amico di Soros perché guida una Fondazione che si batterebbe per i diritti dei migranti senza avere ulteriori scopi.
Prendiamo atto della sua ammissione e chiediamo anche all’europarlamentare Sergio Cofferati, genovese d’adozione, di fare chiarezza. Perché, a questo punto, potrebbero sussistere elementi per una denuncia per tradimento dello Stato od atti contrari agli interessi nazionali.
In ogni caso, i lavoratori liguri, inclusi quelli dell’Ilva, hanno diritto di sapere se anche l’ex sindacalista pensi che sia suo dovere schierarsi con i poteri forti e difendere i migranti. Ossia manodopera a basso costo e molto più facile da manipolare, rispetto agli italiani, per fargli accettare il cappio delle condizioni imposte da multinazionali, UE e speculatori senza scrupoli supportati dal Pd. Non si tratta, dunque, di mera sostituzione etnica. Dall’attuale business immigrati di onlus e coop a quello del prossimo domani sulla pelle dei nostri lavoratori, è tutto già previsto”.
Se Cofferati al momento fa scena muta ed vita di replicare, ecco come si è pubblicamente giustificato Benifei su Facebook: “Dato che molti chiedono a me e ai miei colleghi coinvolti cosa sappiamo di questa faccenda scrivo due righe al riguardo. Una giornalista ha ripubblicato una lista uscita circa due anni fa contenente i nomi dei parlamentari europei considerati ‘amici’ dalla fondazione Open Society di Soros, fra cui il mio e quello di colleghi del PD e dei partiti della sinistra fuori dal Partito Democratico.
Già quando uscì l’elenco a suo tempo iniziò una campagna stampa dei giornali della destra per dire che eravamo i servi del magnate ebreo eccetera che manco un bollettino del fascismo, adesso è stato ripubblicato qualche articolo.
Ci tengo a chiarire che a) nella lista ci sono poco meno di un terzo di tutti i parlamentari europei, perché per esempio per difendere la Central European University di Budapest da Orban molta parte del Parlamento Europeo si è unita alla campagna sostenuta proprio da Open Society
b) essere associato a un’organizzazione che si impegna a livello internazionale per i diritti di molte categorie vulnerabili come i rifugiati, i disabili, le donne che decidono di abortire, gli incarcerati per le loro idee politiche mi fa solo piacere
c) la motivazione per cui sono stato inserito nell’elenco e associata al mio nome, cioè l’impegno per i diritti umani in Europa e nel vicinato europeo, per me è solo motivo di vanto
d) è un fatto che la fondazione di Soros si occupa in larga misura di diritti civili e di battaglie ‘liberali’ e molto meno di diritti sociali e del lavoro che sono più al cuore dell’impegno di molti di noi, ma senza libertà non penso ci sia neanche il progresso sociale perciò sono contento che specie in contesti difficili come quello di alcune parti dei Paesi dell’est europeo ci sia una realtà del genere che si impegna a sostegno di determinati valori e politiche”.