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Signorini patteggia e torna libero: arrestato il 7 maggio per corruzione

Inchiesta, Signorini chiede la revoca dei domiciliari
Ex presidente dell'Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini

Dopo più di quattro mesi agli arresti, in carcere prima e a domiciliari poi, è tornato in libertà l’ex presidente del Porto di Genova ed ex ad di Iren Paolo Emilio Signorini, unico fra gli indagati finito in carcere, il 7 maggio scorso, nell’ambito della maxi inchiesta su corruzione a Genova che ha costretto alle dimissioni l’ex governatore ligure Giovanni Toti.

Il giudice oggi ha accolto la richiesta di revoca dei domiciliari per l’ex presidente dell’Autorità portuale che ha scontato l’ultima fase dei domiciliari in un appartamento del Centro storico di Genova e ha patteggiato con la Procura 3 anni e 5 mesi.

Signorini però rimarrà per 12 mesi sottoposto al divieto di esercitare impresa o ricoprire ruoli direttivi.

L’ex presidente dell’Autorità portuale era stato arrestato e messo in carcere a Marassi, mentre Toti e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, 84 anni, erano stati messi ai domiciliari.

Ancora si attende che venga fissata la data relativa alle udienze per i patteggiamenti dei tre indagati, che probabilmente si terranno subito dopo le elezioni regionali di domenica 27 e lunedì 28 ottobre.