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Aspi: primo lotto Gronda fra 7 anni. Segnale in gallerie, gestori telefonia non investono

Ad di Aspi Roberto Tomasi

“La Gronda di Genova attualmente ha una previsione di 10 anni di realizzazione. Il lato a est, tenuto conto delle caratteristiche costruttive, verrà liberato prima e quindi stiamo facendo tutte le valutazioni per avere in anticipo il primo lotto funzionale. Siamo sui 7 anni, ma anche qui ci saranno approfondimenti. I costi per la Gronda di Genova sono intorno ai 6-7 miliardi di euro, circa un sesto all’interno di un piano molto più ampio che vale 36 miliardi di euro”.

Lo ha dichiarato ieri Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, durante un sopralluogo nei cantieri del ‘lotto zero’ della Gronda di Genova.

Il lotto est coincide col raddoppio dell’autostrada A7 tra i caselli di Genova Ovest e Genova Bolzaneto, mentre il lotto ovest consiste nella bretella Vesima-Bolzaneto che bypasserà il tratto urbano della A10.

“È assolutamente possibile. È uno studio che abbiamo già fatto. Si potrà aprire prima a est, mentre sul lato ovest il vincolo di scavo è quello che darà la tempistica”, ha spiegato Tomasi.

Nel frattempo proseguono i lavori propedeutici in attesa del via libera al progetto aggiornato: “Questi cantieri non devono impattare sui traffici esistenti. Stiamo facendo alcune modifiche in modo che gli utenti non abbiano un cantiere che dura così tanti anni, operazione non semplicissima”.

Tomasi è anche intervenuto sulla problematica dei telefoni cellulari che spesso non funzionano nelle gallerie della Liguria.

“Abbiamo bisogno che i gestori di telefonia mobile – ha spiegato Tomasi – comprino il segnale, che non viene ‘iniettato’ da Autostrade per l’Italia.

Le antenne nelle nostre gallerie ci sono tutte, se gli operatori telefonici volessero comprare il segnale potrebbero farlo: solleciteremo nuovamente gli operatori, visto che il problema e’ molto sentito nelle gallerie liguri.

Per quanto riguarda il segnale radio il problema e’ molto piu’ complesso”.

L’ad di Aspi ha osservato che ogni radio emette sulla propria frequenza e non esiste attualmente un sistema che consentirebbe di diffondere le frequenze in tutte le gallerie: si dovrebbe fare in ciascuna galleria, per ciascuna frequenza e, “avendo cosi’ tante gallerie e’ molto complicato”.