“Io sono convinto della mia innocenza e lo dimostrerò in aula. Per questo, lo ribadisco, non ho patteggiato con la Procura di Genova, ma Giovanni Toti ha fatto bene a farlo. Il suo processo sarebbe durato 10 anni”.
Lo ha dichiarato l’ex senatore genovese ed ex governatore ligure del centrodestra Sandro Biasotti a margine dell’udienza di ieri del processo a suo carico per falso in bilancio, che va avanti da anni (il processo è stato rinviato alla prossima udienza prevista venerdì 11 ottobre).
I pm, dopo la conclusione delle indagini, gli avevano proposto un patteggiamento. Tuttavia l’imprenditore e politico genovese un anno fa aveva rifiutato l’offerta.
“Quasi 5 anni fa – aveva già riferito l’anno scorso Biasotti – fu fatto un blitz della Guardia di finanza presso le mie concessionarie, dove venivamo accusati di frode carosello con evasione di Iva per circa 10 milioni. Dopo lunghissime indagini, il pubblico ministero ha dovuto prendere atto della mia totale estraneità a qualsiasi addebito di frode fiscale così come quella della mia società Biasotti Group.
Però dopo centinaia di intercettazioni ed indagini, il pm mi aveva accusato di false comunicazioni sociali insieme ad altre 4 persone.
Pochi giorni fa lo stesso pm ha ritenuto di derubricare per tutti il falso in bilancio considerandolo come un fatto lieve. Quindi ha proposto un allettante patteggiamento.
Tutti hanno accettato, ma io a differenza degli altri, pur ringraziandolo, considerando i miei 50 anni di imprenditore e i miei 20 anni di politica, tuttora immacolati, non ho accettato, ho rifiutato l’offerta e deciso di andare avanti, nella certezza che la mia completa estraneità ai fatti emergerà nel processo”.