Aggiornamento. I responsabili del San Martino oggi hanno riferito che “sono 15 gli agenti di Polizia e 11 i carabinieri feriti e medicati a seguito degli scontri”. I tifosi violenti coinvolti negli scontri e medicati negli ospedali genovesi risultano 12. Complessivamente, quindi, i feriti sono 38. Gli arrestati al momento sono tre (due marsigliesi gemellati con i genoani e un 50enne doriano) anche se si attendono ulteriori arresti in differita. Raid vandalico al Molo dell’Amicizia, che lo scorso marzo era stato intitolato a Gianluca Vialli: tagliate le sciarpe blucerchiate appese alla ringhiera.
Notte di guerriglia e violenza ultrà a Genova Marassi, dopo il derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria, vinto ieri sera dai blucerchiati ai calci di rigore (7-6). Il primo bilancio è di 15 feriti tra ultrà, poliziotti e carabinieri. Al momento risulta che siano stati fermati 10 tifosi violenti.
Nelle vie limitrofe allo stadio Luigi Ferraris si sono susseguiti scontri tra alcune centinaia di tifosi violenti, la maggior parte a volto coperto, con caschi, spranghe e bastoni, petardi, fumogeni, fuochi d’artificio, bottiglie e altri oggetti utilizzati come armi improprie. Polizia e Carabinieri hanno risposto anche lanciando fumogeni per disperderli. Diversi cassonetti dell’immondizia sono stati dati alle fiamme.
Nelle prossime ore, anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere della zona, sono attesi ulteriori arresti in differita.
Molte strade sono state chiuse dalle Forze dell’ordine, che hanno così complicato il ritorno a casa di molti spettatori e allungato a dismisura l’uscita dallo stadio delle squadre di calcio genovesi.
Il dispositivo di sicurezza, oltre allo schieramento massiccio di poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa, ha previsto fin dalla tarda mattinata l’utilizzo di un elicottero che ha poi sorvolato più volte il Ferraris e il dispiegamento di mezzi “spara acqua” per tentare di disperdere i facinorosi, che hanno ribaltato molti cassonetti dell’immondizia e alcuni motorini per costruirsi una barricata.
Ad alzare a dismisura la tensione è stata l’esposizione in Gradinata Nord, cuore del tifo genoano, di alcuni striscioni rubati in occasione del blitz nella sede degli Ultras Tito Cucchiaroni, storico club blucerchiato. L’azione era nata in risposta all’assalto di alcuni doriani alla sede dei 5r, anima del tifo rossoblù, mentre gli ultrà del Grifone si trovavano in trasferta a Milano. Episodi avvenuti tra il 5 e 6 maggio scorsi, che hanno dato il via in questi mesi a un’escalation di forte tensione tra le anime più violente delle due tifoserie organizzate.
In risposta all’esposizione “a testa in giù” delle “pezze blucerchiate” nella gradinata del Genoa, la parte più violenta degli ultrà sampdoriani, che avevano esposto uno stendardo anch’esso “rubato” ai cugini, ha poi deciso di lasciare il centro della Gradinata Sud, abbandonando lo stadio con lungo anticipo rispetto alla fine del match, per cercare lo scontro fisico con la tifoseria avversaria, ma trovando una prima risposta nelle cariche delle Forze dell’ordine.
I primi scontri si erano verificati già nel pomeriggio di ieri, quando due gruppi di tifosi violenti si erano fronteggiati a pochi metri di distanza dalla Gradinata Sud, separati poi dall’intervento di Polizia e Carabinieri. Alcuni negozianti della zona avevano deciso di chiudere le saracinesche anzitempo per evitare possibili danneggiamenti.
Momenti di tensione anche all’ingresso allo stadio, quando per motivi di sicurezza è stato deciso di chiudere temporaneamente i cancelli, a poco più di un’ora dall’inizio del match, con i tifosi che si accalcavano davanti alle entrate.