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Liguria, Iv si sfila. Becchi: per Orlando puntare sui contiani non è scelta vincente

Matteo Renzi e Andrea Orlando (foto di repertorio)

In Liguria l’Italia Viva di Matteo Renzi litiga con il M5S di Giuseppe Conte e si sfila dalle elezioni regionali in programma domenica 27 e lunedì 28 ottobre, dichiarando di lasciare libertà di voto ai suoi elettori.

L’Orlando sarà furioso. Il campo del centrosinistra non è più tanto largo.

E così, alla fine, meglio tenersi i contiani che i renziani. Così deve avere pensato il candidato del Pd alla presidenza della Regione Liguria ed ex ministro spezzino, che ha accettato di prendere ordini anche da Giuseppe Conte.

E’ vero che, con l’era di Elly Schlein e di Avs, nel centrosinistra ormai non c’è più spazio per i riformisti e che il centro di Matteo Renzi e Carlo Calenda è finito con tutte le loro illusioni, ma non è detto che per Andrea Orlando puntare sui pentastellati sarà la carta vincente.

Tra Beppe Grillo che è in rotta di collisione con Giuseppe Conte e una nuova lista alternativa che gli fa concorrenza, quella dell’ex presidente della commissione Antimafia e senatore M5S della prima ora Nicola Morra, Orlando avrebbe bisogno di più voti e invece ne ha sempre di meno.

Certo, al momento i sondaggi lo danno vincente sul candidato del centrodestra, oggi unito più che mai sulla figura di Marco Bucci, ma contano qualcosa soltanto quelli a ridosso delle elezioni: c’è ancora tempo.

E se Morra, con i pentastellati della prima ora, prenderà anche solo un 3 o 4% di voti Bucci ce la farà. Prof. Paolo Becchi

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