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Genova, Imperia e Savona alla Giornata nazionale dei locali storici d’Italia

Genova, Imperia e Savona alla Giornata Nazionale dei Locali Storici d’Italia
Genova, Imperia e Savona alla Giornata Nazionale dei Locali Storici d’Italia

L’evento organizzato dall’Associazione nazionale 

Genova, Imperia e Savona alla Giornata Nazionale dei Locali Storici d’Italia ,la partecipazione della Liguria con i suoi locali storici d’eccellenza: il Ristorante Da Ö Vittorio dal 1860 a Recco. Nonostante i 27 bombardamenti che martoriarono Recco durante la Seconda guerra mondiale, il locale conserva al suo interno l’antica palazzina rosa delle origini e la saletta che un tempo era ingresso della trattoria. È cenacolo della focaccia al formaggio e degli antichi sapori liguri.

Moltissime le foto di soste illustri, tra cui Elettra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie e Luigi Tenco. I cantautori Fossati e Darling hanno ringraziato per l’ispirazione. Quattro generazioni della famiglia del fondatore Vittorio. L’iniziativa prevista è un aperitivo offerto e visita guidata del locale, la prenotazione non è obbligatoria, maggiori dettagli si possono avere chiamando il numero 018 574029 oppure inviando una mail a info@daovittorio.it.

A Genova l’appuntamento è al Ristorante Zeffirino dal 1939. Il suo pesto Frank Sinatra se lo faceva spedire in America. Per una tournée di un mese in Cina, Pavarotti se ne portò dietro un quintale e portò al seguito anche lo chef-patron. In Vaticano, da quarant’anni è il pesto ufficiale di tre Papi. Elegante e raffinato, il più famoso ristorante di Genova venne creato dal modenese Zeffirino Belloni che, dopo il successo di una trattoria a Quinto sul Mare, tentò la fortuna in centro rilevando un antico locale a fianco del Ponte Monumentale, nel palazzo che era del Teatro Margherita, e ne fece un mito di gusto ligure e frequentazioni illustri. Stirpe di 5 generazioni di chef. Il Ristorante propone una visita guidata dalle 11:30 alle 12:00 e dalle 18:30 alle 19:00, prenotazione obbligatoria chiamando il numero 010 591990 oppure inviando una mail a info@zeffirino.com.

Sempre a Genova durante la giornata sarà possibile gustare le famose gocce di Rosolio alla Confetteria Romanengo Pietro fu Stefano dal 1780 di Via Roma. Questa è la confetteria più illustre d’Italia. Verdi scrisse che “condiva squisitamente ogni sorta di frutto”; Umberto di Savoia, per le nozze con Margherita, volle i suoi frutti canditi; nel 1857, il Consiglio comunale di Savona regalò i suoi “demizuccheri” a Vittorio Emanuele II in visita alla città; il cantautore De Andrè l’ha resa protagonista di una canzone. Confetti, caramelle, cioccolatini, violette, praline, petit-fours, paste al frutto e meringhe vengono da antiche ricette: quella del torrone fondant ai pistacchi verdi la fornì la regina Elena del Montenegro. In Soziglia, un museo segreto conserva confezioni di oltre due secoli. Sette generazioni.

A Sanremo porte aperte e visita guidata al Royal Hotel Sanremo dal 1872 che, con la sua maestosa facciata liberty rivolta al mare, splendidi saloni, un parco da sogno e la prima piscina con acqua di mare, firmata da Gio Ponti. Fondato da Lorenzo Bertolini, creatore del Royal di Courmayeur, ha ospitato “Sissi” imperatrice d’Austria, re Farouk, Hassan II del Marocco, Rania di Giordania, Mascagni, Giordano, von Thiessen, Sabin. Ricostruito dopo la guerra e arricchito con lo splendido Ristorante “Fiori di Murano” nel 1946, è casa dei grandi artisti che partecipano al Festival della Canzone. Per partecipare alla visita si può chiamare il numero 0184 5391 oppure inviare una mail a  management@royalhotelsanremo.com.

Non poteva mancare anche in questa edizione il Caffè Pasticceria Balzola dal 1902 dove è proposta una degustazione dei famosi Baci di Alassio. Qui è nato il “caffè concerto” intorno al 1920 con artisti del calibro di Tito Schipa e Beniamino Gigli. Maksim Gor’kij sedeva a tavolino nella sala Settecento veneziano incontrando le “menti” della colonia inglese di Alassio. Le raffinatezze create da Rinaldo Balzola, che aveva imparato l’arte da Gustavo Pfatisch a Torino ed era divenuto nel 1929 capo-pasticcere della Real Casa Savoia, attirarono persino D’Annunzio e la Duse. Sostavano qui anche i due industriali più dolci d’Italia: Motta e Alemagna. Squisiti i “Baci di Alassio”, brevettati nel 1919. Quarta generazione.

Grazie all’iniziativa promossa dall’Associazione dei Locali Storici d’Italia, che raggruppa oltre duecento locali su tutto il territorio italiano, anche quest’anno sono molteplici le attività aperte a tutti, tra degustazioni, menù speciali, visite guidate, eventi culturali, perlopiù gratuite e per le quali è richiesta solo in alcuni casi la prenotazione. Partecipare è molto facile, basta consultare la pagina speciale presente nel sito dell’Associazione https://giornatanazionale2024.localistorici.it/ dove sono indicate tutte le iniziative e le modalità di partecipazione e prenotazione per ogni singolo evento. In tutti i locali storici sarà possibile ritirare gratuitamente la cartolina da collezione che viene data in omaggio tutti gli anni a tutti coloro che prendono parte alle iniziative promosse dai singoli locali.

L’Associazione ha nominato Massimo Borgnis secondo Ambasciatore dei Locali Storici d’Italia. “Sono particolarmente orgoglioso di aver ricevuto la nomina ad Ambassador dell’Associazione Locali storici d’Italia perché mi offre la possibilità di far conoscere e di rappresentare luoghi e persone che hanno fatto parte attiva della storia del nostro Paese: sia quella con la “S” maiuscola quella, per intenderci, che studiamo sui libri di scuola e che, nella realtà, molte volte ha visto crescere i suoi momenti fondanti intorno al tavolo di un caffè o di un ristorante, nelle affollate hall di qualche albergo o nei segreti delle sue stanze.

Ma questi locali custodiscono anche lo spirito della storia con la “s” minuscola, ma non per questo meno importante: la storia di tante persone comuni, che sono cresciute, si sono innamorate, hanno costruito famiglie e condiviso gioie e dolori tra le mura di questi luoghi.

Forse proprio perché il loro spirito ne ha pervaso gli ambienti e l’aria stessa fino a diventare una parte integrante e ancora viva della strutture che io ho sempre preferito, fin da giovane, i locali storici rispetto a quelli più moderni. Per me sono come un libro da leggere con i sensi : quante volte guardando gli arredi mi sono sentito trasportare in altri mondi e altre epoche. Ed è per questo che nella mia professione ho cercato di raccontare e far conoscere il più possibile le meravigliose storie di questi locali e delle persone che li hanno frequentati. Non per nulla la mia ultima avventura, in televisione , è stata una serie intitolata “Le locande del cuore” molte delle quali sono rappresentate in questa guida.

Con questo spirito ho accettato con orgoglio questo ruolo che spero di saper onorare al meglio nel rispetto delle tradizioni secolari che ciascuno dei locali raccolti in questa guida, vere eccellenze italiane. porta avanti.” Ha dichiarato il noto giornalista italiano.