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Morra: io non sono di destra, ma Orlando inadatto al ruolo di governatore ligure

Nicola Morra e Beppe Grillo (foto d'archivio)

“Critichiamo Andrea Orlando (Pd) perché inadatto al ruolo di governatore ligure, non perché siamo di destra. Ma ieri sera in un’intervista a un’emittente televisiva locale il candidato presidente del centrosinistra mi ha accusato di essere eterodiretto, come se ‘Uniti per la Costituzione’ fosse una lista artificiosamente prodotta dal centrodestra per sottrargli voti, che è ovviamente una falsità”.

Lo ha dichiarato oggi il candidato alla presidenza della Regione Liguria, ex senatore del M5S ed ex presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra (Uniti per la Costituzione).

“Esattamente – ha puntualizzato Morra – il candidato del Pd Orlando ha sostenuto quanto segue: ‘…Credo che il senatore Morra abbia come finalità principale quella di mettere in difficoltà la proposta del centrosinistra, lo dico per una ragione molto semplice: Morra attacca soltanto me. Nell’arco di queste settimane sono successe cose che potevano attirare la sua attenzione: è stato candidato come capolista delle liste a sostegno di Bucci una persona accusata di voto di scambio…’.

Eppure, non appena è stata ufficializzata la candidatura del consigliere regionale Stefano Anzalone, ho puntualmente diffuso un comunicato stampa evidenziando che, mentre altri candidano indagati, noi di Uniti per la Costituzione proponiamo non soltanto un ex presidente della commissione Antimafia, ma anche un tenente colonnello dei Carabinieri impegnato da sempre a combattere la criminalità organizzata.

In aggiunta ho scritto pubblicamente, sempre prima delle accuse di Orlando, un post dissacrante sul candidato Stefano Anzalone, in cui ironizzavo sul fatto che sia passato da destra a sinistra e viceversa con grande ‘nonchalance’, venendo però lui stesso accettato da ambedue gli schieramenti con altrettanta indifferenza.

Per noi di Uniti per la Costituzione vale il detto ‘Amicus Plato, sed magis amica Veritas’, a significare che le cantiamo a tutti, quando a nostro avviso sbagliano, così come riconosciamo a tutti i loro meriti, quando ci sono.

Se critichiamo Orlando, lo facciamo per le ipocrisie politiche del suo partito e per le imprecisioni e omissioni che sostanziano il suo dire e fare, e non perché aderiamo a ideologie che sono distanti anni luce dai nostri valori”.