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Genova, sciopero dei portuali USB e CALP: blocco ai varchi San Benigno e Albertazzi

Genova, sciopero dei portuali USB e CALP: blocco ai varchi San Benigno e Albertazzi
Genova, sciopero dei portuali USB e CALP: blocco ai varchi San Benigno e Albertazzi

Rallentamenti in atto nella zona. Prestare attenzione

È in corso dalle 6 di mercoledì 16 ottobre uno sciopero con presidio dei lavoratori portuali a Genova. La manifestazione riguarda tutti i porti italiani.

All’alba è stato bloccato l’accesso ai mezzi pesanti dai varchi di San Benigno e Albertazzi a Sampierdarena. A rischio c’è la viabilità cittadina durante le ore di punta, aggravata dalla pioggia che incrementa il traffico veicolare sulle strade di Genova. Per questo motivo, è stata potenziata la presenza delle pattuglie della polizia locale per regolare il traffico.

Il presidio dei lavoratori portuali è stato organizzato per “denunciare la crescente militarizzazione dei porti, il traffico di armi e la repressione del dissenso sociale e delle lotte sindacali”. L’iniziativa è stata promossa dal CALP, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, e dall’USB, Unione Sindacale di Base, che esprimono preoccupazione per l’avvicinarsi di una possibile terza guerra mondiale, la quale “aggrava le condizioni sociali ed economiche di ampie fasce della popolazione”.

Al centro della protesta c’è la questione del traffico di armi, in particolare verso Israele, che vengono poi utilizzate nei conflitti in Yemen e Palestina.

Per quanto riguarda l’USB, lo sciopero è iniziato martedì 15 ottobre alle 22:00 e durerà 24 ore, coprendo l’ultimo turno del 15 ottobre e proseguendo fino al terzo turno del 16 ottobre. L’agitazione riguarda amministrativi, operai, biglietterie, personale in servizio giornaliero e turnisti.

“Lo sciopero – spiegano da USB – riguarda tutti i lavoratori Portuali contro la legge fasciatissima  DDL 1660”.

In particolare “a fronte di un progressivo peggioramento delle condizioni sociali di strati sempre più larghi di popolazione, i lavoratori e le lavoratrici portuali ribadiscono la forte e determinata opposizione alle misure di repressive del conflitto sociale dovute da un’ulteriore limitazione alle lotte di tutti i lavoratori e le lavoratrici contenute nel Ddl 1260 (ex 1660) che sta affrontando l’iter parlamentare”. Si legge in una nota.