Si sono visti i fuochi d’artificio al Dino Manuzzi di Cesena, dove la Sampdoria è riuscita ad imporsi per ben 5-3 sui romagnoli.
Per i tifosi neutrali è stata veramente una partita da godere e da vedere con interesse. Otto gol non sono cosa di tutti i giorni e chiaramente per i tifosi è stata una bella partita. Per quelli invece romagnoli e genovesi è stato veramente il festival dell’orrido difensivo, dove le due retroguardie non si sono assolutamente dimostrate all’altezza della situazione e dove i gol erano tutti da evitare sicuramente. Buon per la Sampdoria che ha portato a casa i tre punti, ma sono tre punti per il momento solamente in chiave salvezza.
Non può infatti una squadra che ambisce alla promozione in Serie A subire ben 14 reti in nove gare e la difesa non è assolutamente impermeabile.
E’ da tre campionati che, nonostante siano cambiati l’allenatore e tutti gli interpreti, la difesa doriana è purtroppo insufficiente.
Sembra ormai una maledizione, come una maledizione e cercare di vincere nello stadio amico Luigi Ferraris. La partita di Cesena è vissuta di episodi ed è stata un po’ come andare sulle “montagna russe”.
Nella Sampdoria da sottolineare le buone prove dell’olandese Meulensteen che messo in cabina di regia ha dettato i tempi e ripetiamo è riuscito a segnare ben due reti.
Bene anche Tutino, autore di un assist e di una rete, ma tutto il reparto offensivo della Sampdoria ha meritato ampiamente la sufficienza ed anche il rientro di Casami ha dimostrato l’importanza dello svizzero nello scacchiere blucerchiato.
Le dolenti note arrivano dalla retroguardia dove decisamente ha subito tre reti veramente comiche, scusatemi il termine, e dove anche il portiere Silvestri ha sulla coscienza decisamente il terzo gol e parzialmente il secondo.
Bisogna quindi registrare il metodo difensivo e dove non era uscito in precedenza Pirlo, Sottil si deve rimboccare le maniche in fretta perché, ripeto, le antagoniste non aspettano la prossima. Gara in casa con il Mantova e quella successiva a Padova con il Cittadella saranno i nuovi test di maturità che la squadra blucerchiata dovrà affrontare per cercare di cambiare registro.
Siamo ripetitivi, lo abbiamo detto un sacco di volte, ma la squadra di Sottil ha bisogno decisamente di un cambio di passo, di una continuità di risultati e soprattutto di cercare di tenere blindata la propria porta perché così come diciamo a Genova “nu che semmu”. Alberto Squeri