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Rissa alla Spezia e spedizione punitiva durante la fiera di San Giuseppe

Rissa alla Spezia e spedizione punitiva durante la fiera di San Giuseppe
Un arresto della polizia (immagine di repertorio)

Quattro commercianti ambulanti arrestati in Piemonte per tentato omicidio e 7 persone denunciate per rissa

Questa mattina, in Piemonte, la Squadra Mobile della Questura della Spezia, in collaborazione con quella di Torino, ha arrestato 4 commercianti ambulanti accusati di aver organizzato una violenta spedizione punitiva nella primavera scorsa. L’episodio ha avuto origine da una rissa avvenuta nel pieno centro cittadino.

I fatti

Il 17 marzo, durante la notte bianca organizzata per celebrare il patrono della Spezia, una rissa è scoppiata davanti a un bar di via Chiodo tra due gruppi: alcuni giovani locali e ambulanti giunti in città per partecipare alla fiera di San Giuseppe. Le tensioni sono nate per futili motivi, tra apprezzamenti, sguardi di sfida e l’eccessivo consumo di alcol. Nonostante la rissa non abbia causato gravi ferite, si è poi verificata una spedizione punitiva da parte degli ambulanti, che hanno reagito per vendicarsi.

I protagonisti della spedizione, dopo essere fuggiti, sono tornati in via Chiodo accompagnati da due adulti e armati di spranghe, pale e cinture. Hanno aggredito un ventunenne, che è stato ricoverato con prognosi riservata per una grave emorragia cerebrale, e un ventenne, che ha subito la frattura del setto nasale e altre lesioni. Le vittime, come emerso dalle indagini, non erano coinvolte nella rissa iniziale.

Le indagini

Le chiamate al 112 e l’intervento tempestivo delle pattuglie hanno permesso di soccorrere i giovani feriti, uno dei quali in condizioni particolarmente gravi. Le indagini della Squadra Mobile si sono concentrate sugli ambulanti presenti alla fiera. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso i giovani ambulanti fuggire e poi ritornare sul posto con il supporto degli adulti muniti di armi improprie.

La raccolta delle testimonianze e l’analisi dei tabulati telefonici hanno portato all’identificazione degli indagati, che si erano dati alla fuga per evitare di essere arrestati. Questa mattina, i quattro principali sospettati sono stati arrestati a Chivasso (TO), dove risiedono.

Arresti e misure cautelari

Gli elementi raccolti durante le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica dott.ssa Elisa Loris e dal procuratore capo dottor Antonio Patrono, hanno permesso al giudice per le indagini preliminari del Tribunale della Spezia, dott.ssa Diana Brusacà, di emettere ordinanze di custodia cautelare per tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Sono stati arrestati un quarantasettenne e un sessantunenne, mentre un ventunenne e un diciannovenne, rispettivamente figlio e nipote del quarantasettenne, sono stati posti ai domiciliari. Un venticinquenne è stato sottoposto all’obbligo di firma.

Altri indagati

Nel corso delle indagini, sono stati denunciati altri 3 giovani ambulanti piemontesi, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, per rissa e lesioni personali. Anche tre giovani spezzini, tra cui un minorenne, sono stati indagati solo per la rissa.

Presunzione di innocenza

In conformità agli articoli 27 della Costituzione italiana, 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, resta garantita la presunzione di innocenza per le persone coinvolte nelle indagini preliminari. Gli indagati hanno il diritto di difendersi e di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.