La scorsa notte a Propata, nell’entroterra genovese, una 44enne è stata trovata morta nella sua abitazione.
Si chiamava Silvia Rossi ed era residente nel piccolo Comune da diversi anni insieme al compagno, un operaio di 52 anni, che è stato ricoverato in gravi condizioni per intossicazione.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due avrebbero raccolto dei funghi vicino casa e ieri sera li avrebbero mangiati insieme.
Credevano di avere raccolto delle colombine, invece sarebbero stati funghi velenosi.
A dare l’allarme è stato il 52enne, che si è sentito male per primo.
Quando i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna e soccorre l’uomo.
Il 52enne è stato trasportato in gravi condizioni al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino, dove è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione.
Da Wikipedia. L’Amanita phalloides, nota anche come Amanita Falloide o Tignosa verdognola, è uno sporoforo (fungo) mortale molto diffuso.
A causa della sua tossicità estremamente elevata e del suo elevato polimorfismo, che lo rende somigliante a molte altre specie, congeneri e non (da qui i nomi popolari di Angelo della morte e di Ovolo bastardo, lo rende uno dei funghi più pericolosi esistenti in natura, il cui avvelenamento non trattato ha quasi sempre esito letale in quanto provoca danni irreversibili al fegato.
Nel caso in cui si sopravviva ai suoi effetti, nella migliore delle ipotesi, si è costretti a ricorrere all’emmodialisi a vita o al trapianto di fegato.