Il risultato del voto in Liguria è chiaro. Ha vinto Marco Bucci e la vicenda giudiziaria di Giovanni Toti non è stata sufficiente per dare la spallata al centrodestra.
Nel centrosinistra sono evidenti due dati. Il Pd di Elly Schlein è il primo partito e vince a Genova sul sindaco Bucci, ma quello che emerge in modo netto è il netto crollo del M5S di Giuseppe Conte, che è poi un crollo suo personale.
Ed è un vero e proprio tracollo, dal 7,8% delle precedenti elezioni regionali del 2020 al 4,56% di quelle atttuali, che ha ripercussioni anche sul candidato presidente della coalizione Andrea Orlando (Pd).
I grillini, in sostanza, non sono andati a votare o se ci sono andati non hanno votato comunque M5S e hanno seguito in questo le indicazioni molto esplicite di Beppe Grillo arrivate pubblicamente sul suo blog come una “bomba” a meno di 24 ore dall’apertura delle urne.
Chi diceva che Grillo non conta più nulla si è sbagliato di grosso. E’ bastato un messaggio di cinque minuti, azzeccato nel tempo e nel contenuto, per far cambiare il risultato elettorale di una Regione, la sua. Non è poco per un comico che dicono sia in pensione.
Conte ora potrà dare la colpa a a Grillo del risultato elettorale, ma che cosa doveva fare Grillo?
Essere grato a Conte per il modo in cui lo ha messo alla porta, lui che gli aveva dato le chiavi di casa?
Non era da Grillo. E Beppeo ha aspettato il momento giusto per mettere ko Conte.
L’avvocato del popolo si riprenderà con truppe però sempre più ridotte e poi per fare che cosa? Dietro Grillo c’era una idea, dietro Conte il nulla.
L’assemblea costituente, ma cosa vuol costruire Conte? Al momento, visto e considerato il deludente 4,56% acchiappato in Liguria, gli ci vorrebbe semmai un potente ricostituente.
Il M5S era da tempi un cadavere che camminava, ma ora è proprio morto.
Conte si farà il suo partitino dello zero virgola se gli va bene o forse alla fine si estinguerà perché di quel partitino progressista di sinistra, agli ordini del Pd, non c’è affatto bisogno. Ce ne sono già altri.
Non sono venute meno, invece, le istanze originarie del MoVimento e chissà che Grillo non abbia ragione quando dice che i grillini non sono biodegradabili ma compostabili.
Certo, non ci saranno più grillini perché Grillo ormai policamente è finito. Lo ha ammesso chiaramente. Ma avuto un ultimo atto di coraggio: quello di staccare la spina a Conte.
E al contempo di far capire che ci sarebbe spazio in Italia per una cosa nuova e alternativa in grado di ridare ai cittadini sempre più distanti dalla politica (si guardi il dato dell’alta astensione in Liguria) la voglia di partecipare attivamente alla vita pubblica. Prof. Paolo Becchi