Secondo quanto riferito dai quotidiani Il SecoloXIX e La Repubblica, stamane agenti della Polizia giudiziaria sono entrati nel palazzo dell’Assemblea legislativa della Liguria per prelevare dei documenti a seguito di un esposto.
Al centro della nuova inchiesta dei pm, avviata dalla Procura della Spezia, c’è l’attività del presidente del consiglio regionale uscente, lo spezzino Gianmarco Medusei, ex Lega e passato a FdI (rieletto consigliere con 2758 preferenze).
L’ipotesi che ha portato a una serie di acquisizioni di documenti in Regione Liguria, riguarda una serie di consulenze (sarebbero undici) affidate da Medusei ad alcuni collaboratori che sarebbero state pagate fra i 400 e gli 800 euro al mese a persone vicine al presidente del consiglio regionale uscente, ma che non avrebbero svolto regolarmente l’attività.
In sostanza, secondo l’esposto presentato alla Procura della Spezia nelle scorse settimane che i pm hanno ritenuto degno di approfondimento, consulenze e collaborazioni sarebbero state un paravento per ricompensare persone amiche.
Al quotidiano Secolo XIX, che per primo ha pubblicato la notizia, Medusei ha invece garantito la correttezza e la regolarità degli incarichi e ha sottolineato: “Certo sono donne e uomini che conosco e ho incontrato nella mia attività nelle quali ho ovviamente fiducia e che hanno ricoperto un incarico istituzionale”.
All’agenzia Ansa Medusei ha ribadito: “Tutto è stato fatto secondo le norme, sono pronto a chiarire tutto. È un esposto contro di me, questo vorrei che sia chiaro e vorrei sottolineare che è anonimo”.