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Violenza antisemita, denunciato presidente onlus genovese pro Palestina

Amsterdam, filopalestinesi e antisemiti a caccia dei tifosi di calcio israeliani

Stamane i responsabili della Questura di Milano hanno riferito di avere denunciato per istigazione a delinquere un 25enne egiziano e l’architetto palestinese di 62 anni Mohammad Hannoun, abitante a Genova Bolzaneto, presidente dell’associazione palestinesi in Italia e fondatore dell’onlus Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Abspp) con sede nel capoluogo ligure.

Nei confronti dei due stranieri denunciati è scattato anche il procedimento per il foglio di via obbligatorio dal capoluogo lombardo.

Alla manifestazione pro Palestina a Milano dello scorso 9 novembre i due stranieri fecero partire gli applausi per la violenta aggressione, da parte dei filopalestinesi, ai danni dei tifosi di calcio israeliani ad Amsterdam ed esibirono la foto dell’ex leader di Hamas, Yahya Sinwar, terrorista eliminato dalle Forze armate israeliane dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023 (1200 vittime) e il contestuale rapimento degli israeliani (250 fra cui 30 bimbi), ancora oggi in parte tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza (sono avvenuti numerosi e ripetuti stupri ai danni di donne israeliane, anche tra quelle prese in ostaggio).

“Ho ricevuto il foglio di via da Milano per istigazione all’odio e alla violenza – ha raccontato Hannoun all’agenzia Ansa – in riferimento al corteo di sabato scorso, perché mi sono complimentato con i giovani di Amsterdam. Ho ricevuto la notifica della Questura di Milano tramite quella di Genova. Ho già parlato con i miei avvocati che entro 10 giorni devono presentare ricorso al Tar e vediamo cosa deciderà in proposito il gip di Milano”.

Intanto, oggi Hannoun non potrà recarsi alla manifestazione milanese a sostegno della causa palestinese.

“Ieri l’ispettore di Polizia che mi ha consegnato la notifica mi ha detto che d’ora in poi non posso recarmi a Milano e anche gli avvocati me lo hanno confermato”.

Poi Hannoun ha provato a difendersi dalle accuse: “Non c’è stato l’invito a emulare in alcun modo quanto successo ad Amsterdam. Sono una persona perbene. Siamo contro la violenza da qualsiasi parte provenga. Non ho mai detto ‘se venite in Italia vi facciamo vedere noi’ e non ho mai detto di fare lo stesso”.

Il 62enne palestinese dallo scorso 7 ottobre è finito pure nella “black list” del Dipartimento Tesoro Usa, che lo ha sottoposto a sanzioni perché secondo i funzionari statunitensi risulta sostanzialmente un finanziatore dell’organizzazione terroristica di Hamas attraverso l’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese.

In sintesi, la onlus genovese, pur presentandosi come ente benefico, avrebbe trasferito almeno quattro milioni di dollari alla fazione militare palestinese di Hamas nell’arco di dieci anni.

Anche la Procura di Genova, a seguito della segnalazione del Dipartimento del Tesoro Usa, si è detta pronta a riaprire l’indagine sul presunto finanziatore dei terroristi di Hamas nel momento in cui dagli Stati Uniti arrivasse “documentazione utile per nuovi approfondimenti investigativi”.

Già nel 2004 i pm genovesi avevano chiesto l’arresto di Hannoun. Il giudice aveva però respinto la richiesta perché, in sostanza, sulla carta si sarebbe trattato di un finanziamento “postumo”. L’inchiesta genovese era stata quindi archiviata anche a causa delle mancate risposte alle richieste di rogatorie internazionali per avere un quadro completo delle varie associazioni impegnate a supportare i palestinesi.

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