“Continuiamo a riflettere sul modello di sanità proposto dal governatore ligure Marco Bucci, soffermandoci su alcune criticità che emergono con forza. Le scelte che vengono fatte oggi determineranno il futuro del nostro sistema sanitario regionale, e non possiamo tacere di fronte a un’impostazione che lascia fuori pezzi fondamentali del servizio pubblico, minando la sua stessa missione”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale e vice presidente della commissione Salute e Sicurezza sociale uscente Gianni Pastorino (Linea Condivisa).
“Analizziamo – ha aggiunto Pastorino – la nuova organizzazione della sanità in Liguria. Cinque presunti esperti che affiancheranno l’assessore alla Sanità che di fatto viene commissariato, a questo aggiungiamo il neonato Consiglio superiore della sanità in Liguria con un pool di medici scelti, tra questi spiccano esponenti della sanità privata in Liguria, il che appare una intollerabile contraddizione.
L’idea di affidare ruoli chiave nella consulenza per la sanità pubblica a medici del settore privato pone interrogativi importanti. Anche i professionisti più qualificati non possono evitare il rischio di una sovrapposizione tra interessi privati e pubblici.
Questa scelta tradisce la natura del nostro servizio sanitario, che dovrebbe essere guidato esclusivamente dal principio dell’interesse collettivo, non da logiche di mercato.
È preoccupante constatare che nella visione attuale manchino figure indispensabili in ambiti come pediatria, prevenzione, salute mentale e neurologica, igiene pubblica, medicina del lavoro e veterinaria.
La prevenzione non è un tema marginale, ma il fulcro del nostro servizio sanitario. Tralasciarla significa compromettere il benessere di tutte le cittadine e i cittadini.
Il dipartimento di prevenzione, ad esempio, è un pilastro strategico che non si limita alle vaccinazioni o all’igiene pubblica. Include settori cruciali come la prevenzione degli incidenti sul lavoro, i controlli igienici nei luoghi pubblici e privati, la sicurezza alimentare, e la medicina veterinaria per la tutela degli allevamenti e della salute collettiva. Escludere queste competenze è un errore imperdonabile che dimostra una visione miope e poco inclusiva del sistema sanitario.
La prevenzione è la base su cui si regge il servizio sanitario pubblico. Non è accettabile che questa componente venga sacrificata per privilegiare un approccio ospedalocentrico. Il nostro obiettivo deve rimanere quello di tutelare la salute di tutte e tutti, evitando che le persone si ammalino, e non solo curandole quando ormai è troppo tardi.
Ancora una volta, ci troviamo di fronte a una visione distorta e spettacolarizzata della sanità, dove il portavoce prof. Matteo Bassetti sembra più impegnato a promuovere un’idea mediatica di sanità che a risolvere i problemi reali del sistema sanitario ligure. La sanità non ha bisogno di operazioni pubblicitarie o di scelte che privilegiano interessi privati: ha bisogno di visione, competenza e concretezza”.