Tralasciando la collegabile teoria modaiola del mindfulness, resta di fatto estranea al pensiero comune quotidiano l’idea desiderante di sbarazzarsi e di archiviare tutte quelle afflitte pre-occupazioni che, soggettivamente percepite, producono effetti collaterali oggettivamente gravosi.
Migliorando il concetto con la considerazione di E. Cioran: “ogni desiderio domato rende potenti”, tale idea desiderante, ancorché in fase aurorale, sperimenta una indescrivibile sensazione di leggerezza.
Nondimeno, la possibilità di restare impigliati nella rete delle pre-occupazioni abusive, sostanzialmente infondate, è tipica dell’individuo, in quanto animale pensante.
Sia come sia, provare per credere, riconoscere l’oggettiva insussistenza delle pre-occupazioni e procederne all’ archiviazione dispone ad una condizione auto-liberatoria e auto-rigenerante.
Sgombrare lo spazio mentale così abusivamente occupato è una delle chance dell’ animale pensante, anche se in-immaginata, in-indagata e in-attuata.
Dopodiché, il fatto che l’ animale pensante tenda a generare da sé una quota di pre-occupazioni è già validato dai versi di Omero: “l’uomo a se stesso i propri mali fabbrica” ed è tra l’altro collegato all’ esclusione tassativa di investigarne la tassonomia, intravedendo in ciò una mal-congiunzione originaria, più che astrologica, antropologica.
In materia di impegno mentale, può essere interessante l’affermazione della W. Szymborska, “spesso mi abbandona la certezza che ciò che é importante sia più importante di ciò che non lo è”.
In soldoni, questa indescrivibile sensazione di leggerezza è l’esito di una forza spontanea militante impegnata nel sottrarre il titolare dal giogo dei condizionamenti innescati da un contesto antropico iper-regolamentato.
Talché, ben di rado l’individuo si auto-rizza a sgravarsi del carico di tali pre-occupazioni abusive.
Niente di nuovo sotto il sole, anche dalla mitologia greca, volendo, si può trarre qualche spunto di riflessione: uno per tutti, dalla figura di Sisifo che spinge il masso e dalla considerazione di A. Camus circa la sua “consapevole perseveranza in uno sforzo sterile”. Massimiliano Barbin Bertorelli