Poco dopo le 21.30 di ieri gli agenti delle Volanti della Questura di Genova hanno arrestato un 39enne pachistano per atti persecutori a Genova Quezzi, denunciandolo anche per mancata esibizione del documento di identificazione.
La sua ex fidanzata ha infatti chiesto aiuto al 112 poiché l’ex fidanzato continuava a citofonarle con l’intenzione di salire in casa.
Una volta giunti sul posto due poliziotti hanno trovato il 39enne straniero che stava ancora suonando insistentemente ed era molto agitato.
Nel frattempo, altri due agenti un’altra pattuglia ha preso contatti con la vittima che, ancora spaventatissima, ha raccontato di avere cominciato lo scorso luglio la frequentazione con il 39enne, ma che già dopo un paio di mesi aveva mostrato atteggiamenti possessivi e troppo invadenti.
L’ex fidanzata aveva provato a lasciarlo, ma senza riuscirci: lo straniero controllava i suoi spostamenti, la seguiva e la tempestava di messaggi e telefonate.
Inoltre, sempre secondo quanto riferito dall’ex fidanzata, aveva cominciato a diventare anche aggressivo: più volte l’aveva minacciata di morte e lo scorso settembre, dopo una lite, l’aveva trascinata alla fermata del bus per poi portarla a forza a casa.
La scorsa settimana il pachistano aveva quindi picchiato l’ex fidanzata con schiaffi e pugni in piazza Caricamento e si è fermato soltanto per l’intervento di alcuni passanti.
Dopo quest’ultimo evento, finalmente la vittima delle presunte violenze si era recata dai carabinieri per presentare la denuncia e da quel momento il 39enne non si era più fatto vedere, continuando tuttavia a tormentarla con messaggi e chiamate (anche 30 al giorno).
Ascoltata la testimonianza dell’ex fidanzata, gli agenti hanno preso il pachistano e lo hanno rinchiuso nel carcere di Marassi in attesa di giudizio di convalida dell’arresto, previsto per oggi.