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Il Nano Morgante | La vita è un affare che non copre le spese

Il Nano Morgante | La vita è un affare che non copre le spese
Foto di Thirdman per pexels

E’ facilmente constatabile quanto la pubblicità commerciale mediatica, nella promozione dei prodotti al cittadino/cliente, sfrutti il metodo dell’urgenza per condurre a buon fine gli acquisti.

La premessa inerisce ad una ragione commerciale superiore che non esita ad innescare urgenza negli acquirenti, non dissimilmente dall’ allertismo  tipico delle comunicazioni in tema socio-sanitario & istituzional-burocratico.  

A ribadire il concetto, la perentoria formula dell’ entro-e-non-oltre è una costante delle comunicazioni al cittadino/cliente: sia in forma di intimazione a pagare tasse, bollette e balzelli vari, sia in forma di offerte imperdibili sempre in scadenza.

Un modus comunicandi  in cui vaga il fantasma di Edward Bernays e di Gustave Le Bon.

In sostanza, la vita quotidiana del cittadino/cliente é condensata (e angustiata) entro gli aridi confini di logiche economiche, il cui unico obiettivo è, ovviamente, fare cassa. 

Un lampante esempio di tale modus comunicandi è il promo di un’impresa di pompe funebri, “non lasciare pensieri, lascia solo ricordi”,  in cui pare voler aleggiare sul capo del destinatario il fantasma del senso di colpa verso la discendenza; altro lampante esempio è l’ attuale campagna sulla dermatite atopica,  nella quale viene suscitata, oltre alla paura per gli effetti  sgretolanti della malattia, la paura dello sguardo altrui sempre addosso, causato dall’ aspetto anti-estetico dell’ afflitto.

A questo punto, è già possibile dedurre quanto l’odierna prassi promo-commerciale voglia suscitare nel cittadino/cliente bisogni & paure, quali stati d’animo essenziali alla logica consumistica.

In addendum, una comunicazione sociale ad effetto lacrimoso  non esita a chiedere lasciti testamentari a quella stessa categoria (gli anziani),  già destinataria dei promo-funerari.

Alla resa dei conti, pare profetica la considerazione di A. Schopenhauer (1830): “la vita è un affare che non copre le spese”. Massimiliano Barbin Bertorelli