“Mi hanno attaccato senza conoscere il mio pensiero. Che è come sempre solo rivolto a raggiungere il migliore obiettivo per la Liguria e per i liguri. Ho letto anche le esternazioni di Stefano Bonaccini, che non conosco come lui non conosce me.
Il capogruppo regionale del Pd ligure, Armando Sanna, dovrebbe invece conoscermi e sapere che non posso accettare che la Liguria non sia messa in condizioni di competere con le stesse opportunità delle altre Regioni.
Ho fatto l’esempio del Porto di Genova per citare uno dei settori in cui la Liguria rappresenta un’eccellenza e merita parità di trattamento, merita di poter gestire le risorse che produce.
Io guardo al risultato da centrare, è l’unica cosa che conta.
Tuttavia, di fronte a questa proposta, il Partito Democratico, con il suo capogruppo Sanna, si è limitato a dire ‘Non si può!’.
Ancora una volta, dunque, hanno dimostrato di essere solo ‘i signori del no’ e di avere una paura matta di agire, di prendere qualsiasi iniziativa concreta per migliorare la vita dei liguri. Sì, è vero, siamo diversi. Io questa paura non ce l’ho”.
Lo ha dichiarato oggi il governatore ligure Marco Bucci, replicando agli attacchi ricevuti da esponenti del Pd sulla richiesta di maggiore autonomia per la Liguria.
“La superficialità – hanno dichiarato dal Pd – con cui il presidente Bucci ha affrontato un tema tanto complesso come lo statuto speciale, dimostra una scarsa comprensione delle basi giuridiche e istituzionali del nostro ordinamento.
Lo statuto speciale non è uno strumento concesso a discrezione o in modo casuale, ma il risultato di specifiche condizioni storiche, culturali e territoriali che hanno giustificato la sua introduzione per alcune regioni italiane.
Pensare che questo possa essere applicato indiscriminatamente a una regione come la Liguria, senza alcun fondamento giuridico o analisi concreta, non è solo un errore tecnico, ma rischia di sminuire la serietà delle istituzioni democratiche.
È fondamentale che figure pubbliche come il presidente Bucci si affidino a consulenze adeguate prima di lanciare proposte che non trovano alcun riscontro nella realtà normativa e costituzionale italiana.
La Liguria merita un’amministrazione che si concentri su soluzioni pratiche per i problemi concreti della regione, come il rilancio dell’economia, la gestione del territorio e il miglioramento dei servizi pubblici, piuttosto che su richieste simboliche e poco fondate”.