46 imputati, tra cui l’ex AD di Aspi Giovanni Castellucci. Prossima udienza il 13 marzo
È ufficialmente iniziato il processo legato alla gestione della rete autostradale ligure, emersa dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, che provocò la morte di 43 persone. Tra i 46 imputati spicca il nome di Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi).
Le accuse principali
Le imputazioni riguardano reati gravi quali: Falso ideologico; frode in pubbliche forniture, crollo colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Al centro delle indagini, le accuse di aver manipolato i report sullo stato dei viadotti, l’utilizzo di barriere antirumore pericolose e la mancata conformità delle gallerie agli standard di sicurezza.
Prima udienza: meno di un’ora, prossima il 13 marzo
La prima udienza del processo, svoltasi oggi, un’ “udienza filtro” si è conclusa in meno di un’ora. La prossima, fissata per il 13 marzo, sarà dedicata alla discussione sulla costituzione delle parti civili.
Chi si è costituito parte civile
Durante l’udienza odierna, diverse realtà hanno chiesto di costituirsi parte civile, tra cui: Assoutenti (rappresentata dall’avvocato Cesareo); UIL Liguria, Adoc, CNA Liguria e un’azienda di trasporti (assistiti dall’avvocato Golda) e il Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi (avvocato Caruso).
L’udienza ha registrato qualche difficoltà iniziale dovuta alla gestione del processo penale telematico, ma il procedimento è comunque proseguito regolarmente.
Il processo: una questione cruciale per la sicurezza infrastrutturale
Il processo sul crollo del Ponte Morandi rappresenta una pietra miliare per il sistema giudiziario italiano e per il dibattito sulla sicurezza delle infrastrutture. La tragedia del 2018 ha acceso i riflettori sulle condizioni delle autostrade italiane, portando alla luce gravi negligenze nella gestione e manutenzione della rete.
Il coinvolgimento di figure di alto profilo, come l’ex AD Castellucci, sottolinea l’importanza di fare chiarezza su responsabilità individuali e aziendali, affinché tragedie simili non si ripetano.
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