Non è un momento facile per Matteo Salvini.
C’era un tempo in cui Matteo trasformava tutte le cose che toccava in oro. Ora la stessa cosa succede a Giorgia Meloni, mentre Salvini si trova tra l’incudine e il martello.
E non è facile per lui vivere questa situazione.
Da un lato, la Lega delle origini reclama la necessità di un ritorno al Nord e alla necessità di portare a termine il progetto autonomista.
Dall’altra il Generale Roberto Vannacci spinge nella direzione opposta e fa capire che potrebbe anche sfilarsi se Salvini si sbilanciasse in quella direzione.
Le due posizioni sono opposte e l’avvertimento del Generale è chiaro, ma anche chiaro è il messaggio del nuovo segretario della Lega Lombarda, il senatore Massimiliano Romeo.
A Salvini resta un compito difficile ma non impossibile: fare la sintesi tra le due posizioni e riconfermarsi leader.
“Coincidentia oppositurum” dicono i filosofi.
Su questo dovrebbe puntare Salvini, su un programma in vista del congresso capace di coniugare insieme le giuste rivendicazioni del Nord con l’idea sovranista che lo ispirato negli ultimi anni.
Compito difficile, ma non impossibile. Prof. Paolo Becchi
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