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Morta per vaccino anti Covid, gip: fatto non sussiste. Becchi: processate Speranza

Morte Camilla, medici di Lavagna sapevano che era vaccinata con Astrazeneca
La 18enne Camilla Canepa, deceduta a seguito del vaccino anti Covid (Astrazeneca)

Nessun processo per il decesso di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta a seguito della vaccinazione anti Covid (Astrazeneca).

Oggi la gip Carla Pastorini ha infatti prosciolto i cinque medici dell’ospedale di Lavagna, unici indagati per la morte della giovane avvenuta nel giugno 2021.

La giudice ha deciso per il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste”.

La studentessa di Sestri Levante aveva ricevuto una dose di vaccino Astrazeneca all’ospedale di Lavagna, ma poco dopo era stata colpita da ‘Vitt’, una trombosi dovuta a un livello di piastrine basse.

Quel vaccino era stato sponsorizzato dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza (Pd) e proprio per i giovani.

Sulla decisione della giudice genovese si sono quindi scatenate polemiche, anche sui social network.

“L’unico fatto che sussiste – ha spiegato il prof. genovese Paolo Becchi – è che una giovane donna è morta non perché è stata curata male, ma perché è stata vaccinata e perché è stata spinta a vaccinarsi da un ministro della Sanità ossia Roberto Speranza (Pd) che allora consigliava per i giovani proprio quel vaccino. Qui le responsabilità di Speranza sono evidenti: questo fatto sussiste eccome”.

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