Il mare e il porto sono il cuore pulsante di Genova, una forza che influenza economia, urbanistica e vita quotidiana. Il nostro territorio si affaccia sul mare, per questo è essenziale un’integrazione efficace tra la città e il suo porto. Vogliamo continuare a potenziare il ruolo di Genova come capitale logistica del Mediterraneo tramite la realizzazione di una filiera innovativa e il supporto per la lavorazione e la gestione delle merci”.
Lo ha dichiarato stamane il candidato sindaco di Genova per il centrodestra Pietro Piciocchi.
“La “blue economy” – ha spiegato Piciocchi – sarà implementata con nuovi bacini (estenderemo le aree per i bacini di carenaggio. Le riparazioni navali garantiscono lavoro qualificato e ricchezza, rappresentano un settore che merita sostegno), il potenziamento del “blue district” (lo rafforzeremo e svilupperemo come hub per le start up della “blue economy”), il potenziamento infrastrutturale delle connessioni con il Nord Italia e con il Centro Europa.
In particolare, termineremo i lavori per il Terzo Valico, un progetto concreto atteso da decenni che rivoluzionerà i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie europee.
Inoltre, favoriremo la diffusione delle informazioni e della conoscenza sulle tematiche del lavoro portuale e aumenteremo le assunzioni nel settore.
Abbiamo il dovere di migliorare la qualità della vita urbana, conciliando le esigenze della città con la logistica portuale.
Vogliamo garantire inoltre una gestione sostenibile del mare, preservando l’ambiente e riducendo l’inquinamento. La relazione tra porto e città è alla base del nostro programma.
Genova deve essere la città del mare, della logistica e dell’innovazione, capace di connettere l’Italia al mondo con infrastrutture moderne e sostenibili.
Vogliamo sostenere sempre di più il ruolo di Genova come principale porto del Mediterraneo e portarlo a competere alla pari con i porti del Nord Europa.
In questi anni abbiamo ottenuto risultati facilmente verificabili nella Blue Economy, +36% di addetti al traffico merci e passeggeri, +25% di addetti alla filiera ittica, + 17% di addetti alla cantieristica e +10% nel numero di aziende della filiera ittica.
Senza contare l’apertura del Blue District, le oltre 50mila persone raggiunte dal summit sulla Blue Economy e la creazione del tavolo sulla pesca per riportare l’attività alla diga foranea. La strada è quella giusta, non bisogna cambiare direzione”.