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Caso Cgil e fascismo che non c’é, Uniti per la Costituzione: Salis ammetta l’errore

Sestri Ponente, corteo Cgil: candidata sindaca Silvia Salis e capogruppo regionale Armando Sanna (Pd)

“Fare affermazioni senza conoscere i fatti e senza aspettare che vengano acclarati, lanciare accuse gravi suscitando un’ondata di paura e sdegno (pienamente legittimi) da parte della cittadinanza, per un mero calcolo politico ed elettorale volto ad ottenere consensi, non è solo una mossa improvvida ma è un gesto molto irresponsabile e pericoloso da parte di chi si candida alla guida di una città e di una comunità.

Perché il rischio è quello che, a furia di creare allarmismo infondato, cali l’attenzione e la sensibilità verso le espressioni reali del fascismo, purtroppo ancora esistenti e striscianti all’interno della nostra società”.

Lo ha dichiarato oggi Emanuela Risso, fondatrice del direttivo di Uniti per la Costituzione del consigliere comunale Mattia Crucioli (ex senatore M5S) e attuale candidata capolista alle elezioni amministrative del 25-26 maggio a Genova.

La candidata di Uniti per la Costituzione si inserisce fra i vari commenti sul caso del sindacalista Cgil che martedì mattina scorso ha denunciato di avere subìto un’aggressione di “stampo fascista” a Sestri Ponente (e sulla manifestazione con centinaia di compagni in piazza a cominciare dalla candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis) ma poi ha ritirato la denuncia-querela a seguito degli accertamenti degli investigatori della Digos che hanno rilevato varie incongruenze nel suo racconto.

“Al di là di ciò che emergerà dalle indagini – ha aggiunto Risso – la strumentalizzazione della vicenda del sindacalista aggredito a Sestri Ponente da parte della coalizione di centrosinistra è stata evidente.

La candidata Silvia Salis non si è limitata ad una condivisibile solidarietà per l’accaduto, ma ha colto repentinamente l’occasione per lanciare accuse molto pesanti, affermando che nella nostra città esisterebbe ‘un clima che legittima certi atteggiamenti, che rende accettabile l’inaccettabile, che mette in discussione perfino il valore dell’antifascismo’.

La città di Genova, Medaglia d’Oro della Resistenza, ha sempre dimostrato un fortissimo sentimento antifascista. Moltissimi genovesi hanno all’interno della propria storia familiare memorie, anche luttuose, della Resistenza.

Non si può accettare che una candidata sindaca si esprima con tanta leggerezza e che non provi neanche a posteriori a correggere il tiro delle proprie esternazioni, limitandosi poi a ‘scaricare il barile’ sulle responsabilità individuali di chi ha riportato l’evento.

Auspico che sull’aggressione venga fatta al più presto chiarezza per rispetto di chi ottant’anni fa, a causa del fascismo, lasciò la propria vita e la propria gioventù sui monti.

Ma spero anche che l’avvicinarsi della ricorrenza del 25 aprile stimoli la riflessione e invito la candidata Silvia Salis a rivedere le sue dichiarazioni. A volte ammettere gli errori è necessario”.