“Il 13 marzo 1975 Sergio Ramelli, studente di 18 anni appartenente al Fronte della Gioventù, fu vigliaccamente aggredito da un commando di Avanguardia Operaia, mentre tornava a casa da scuola.
I colpi di chiave inglese sul cranio non gli lasciarono scampo e morì dopo 47 giorni di agonia. La sua morte, che allora non fece scalpore, dato che Sergio era ‘solo’ un fascista, è stata definita all’Anpi proprio pochi giorni fa come ‘le conseguenze non volute di un agguato’.
Noi vogliamo ricordarlo così, con le parole di questa bellissima canzone che gli ZPM composero in suo onore:
‘Primavera a Marzo era entrata… era entrata a Milano, ne avvertivi il tepore e tra il fumo e il cielo lontano ne avvertivi la gioia nella ragazza che tu tenevi per mano.
Finalmente l’ultima campana, è finita la scuola, anche per oggi potrai tornare a casa tua per riposare… ma sotto casa, davanti al portone, ti attendeva la morte, non me immaginavi l’assurda ragione.
Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,
finché non furon certi di averti finito… i loro volti eran coperti dal rosso, come il tuo volto dal sangue che avevi già addosso’.
Sono passati oltre 40 anni da quel tragico giorno ma il suo ricordo e il suo esempio di militante sono più vivi che mai a dimostrazione che non bastano le spranghe a vincere un’idea grande e nobile. Camerata Ramelli: PRESENTE”.
E’ il ricordo di Forza Nuova di Genova e della Liguria pubblicato l’altro giorno su Facebook in onore del giovane Caduto del MSI. Per i fatti di quell’omicidio furono condannati, a vario titolo, otto estremisti di sinistra. Nella nostra regione lo studente assassinato dagli antifascisti è ricordato anche con strada Ramelli a Sanremo e largo Ramelli a Ospedaletti.