A Genova l’anteprima del film Io Resto, lunedì 18 ottobre ore 21.15 Cinema Nickelodeon alla presenza del regista Michele Aiello.
A Genova l’anteprima del film Io Resto
Un mese dentro la vita di un ospedale, sospeso di fronte all’ignoto.
Per la prima volta, una videocamera mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante lo scoppio della pandemia da Covid-19.
Lo fa grazie a Michele Aiello, regista che ha girato all’interno degli Spedali Civili di Brescia, uno dei più grandi ospedali d’Europa:
“Io Resto” è ciò che vede in quei giorni, l’unico documentario girato interamente proprio dove l’emergenza è stata più dura e drammatica, prodotto dal regista stesso insieme a Luca Gennari e Zalab, in collaborazione con RCE Foto Verona e Comune di Brescia.
Il film sarà presentato in anteprima a Brescia (giovedì 16 settembre, ore 20.30 Cinema Eden) alla presenza delle Istituzioni e della Direzione Generale ASST Spedali Civili di Brescia.
E dal 23 settembre nei cinema della Lombardia con una settimana di tenitura che precede l’uscita del 30 settembre nel resto d’Italia
Un messaggio che vuol essere di vicinanza alle comunità più colpite dal covid nel 2020.
Quando una videocamera accede, in via eccezionale, ai reparti dell’ospedale pubblico di una delle città che sta drammaticamente soffrendo il primo picco pandemico del COVID-19, l’esercizio di osservazione e registrazione degli attimi si fa ancora più delicato e sensibile, spinto dal rispetto verso nuove relazioni tra pazienti e personale sanitario.
Tutto è fermo o frenetico: sono le nuove abitudini rese necessarie dalla pandemia e che mostrano un estremo bisogno comune, il calore umano.
È una storia che appartiene a tutti, è un racconto collettivo.
L’Italia è nel mezzo di un rigido lockdown dovuto al primo picco pandemico per il COVID-19.
La Lombardia è la regione più colpita, i casi di infezione del virus aumentano, gli ospedali non sono adeguatamente attrezzati.
È in questo momento che, a Brescia, Michele Aiello decide di affiancare dottori, infermieri e autotrasportatori, tutti coloro che stanno facendo sforzi enormi per affrontare e contenere la diffusione del virus, mentre i media li chiamano “angeli” e “eroi”.
Ciò nonostante, molto spesso, i loro continui sforzi, insieme alle sofferenze dei pazienti affetti da COVID-19, rimangono invisibili, eccetto nei reparti dell’ospedale dove si accende la videocamera.
Mettendone insieme i frammenti, con la visione di “Io Resto” arriviamo a conoscere le persone coinvolte e ogni dettaglio catturato riesce a trasmette il suo peso e la sua importanza nell’interezza di questi momenti drammatici e incerti.
Lo spettatore è presente, con grande attenzione intuisce le parole non dette, vive i pochi momenti di distrazione, sempre salvifici, viene sfiorato dalla rassicurazione di una carezza, di uno sguardo, di una parola.
La colonna sonora è conosciuta, il suono delle sirene delle ambulanze, mentre è sconosciuto il sottofondo rumoroso, ovattato e assordante dei macchinari che tengono in vita i pazienti.
Dalle prime inquadrature sappiamo che Noi siamo lì, tutti, assenti ma presenti, pronti con uno sguardo aperto e infantile a costruire un nuovo immaginario sul futuro.
Michele Aiello dichiara:
«Il rispetto verso i testimoni di questa storia non è stata l’unica sfida di questo progetto.
Di fatto, io e Luca Gennari abbiamo scritto la storia mentre la filmavamo.
Uno dei pochi punti fissi che ci ha guidati fin dai primi giorni di ripresa è stato dirsi che questa storia avrebbe potuto solo che essere collettiva, e così poi è stato.
Il punto di vista, invece, si è costruito naturalmente nello stare lì.
Pian piano siamo diventati anche noi parte integrante di quella cosa che stavamo vivendo e filmando, compagni di viaggio di tutte le persone di questa storia.»
Michele Aiello
Nato a Verona nel 1987, è al suo quarto documentario, dopo aver firmato la regia “Un Giorno La Notte” del 2019), esser stato co-autore di “Paese Nostro” nel 2017 e di “fuoriClasse” nel 2016.
Nella produzione dei materiali per “Io Resto” è stato affiancato dal direttore della fotografia Luca Gennari, classe 1984, che ha girato anche i documentari “Novorossiya” (2020), di cui è stato anche regista, “Un Giorno La Notte” e “Joseph’s Journey” nel 2019.
Il montaggio del film è a cura di Corrado Iuvara, le musiche originali di Francesco Ambrosini, il missaggio di Massimo Mariani e Fullcode SAS.