Riceviamo e pubblichiamo lettera giunta in redazione in merito a Luigi Ferraro e scritta dal genovese Roberto Papi.
“Vorrei esprimere la mia opinione sulla questione dell’intitolazione del porticciolo di Nervi al Comandante Luigi Ferraro, questione sulla quale l’ANPI ha lanciato una petizione per esprimere totale contrarietà.
Voglio ricordare brevemente chi è stato Luigi Ferraro.
Nato a Quarto dei Mille nel 1914, durante la guerra si arruolò volontario, e nel Gruppo Gamma della Decima Mas compì le sue azioni più famose, attaccando successivamente quattro navi inglesi nel porto di Alessandretta in Turchia, nuotando ogni notte per quattro miglia portando da solo gli esplosivi verso le navi nemiche alla fonda e posizionandole sugli obiettivi. Due navi affondarono e due furono gravemente danneggiate.
Per queste azioni, venne insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Dopo l’8 settembre, non partecipò mai ad alcuna azione contro italiani partigiani e civili, e dialogò con il Comitato di Liberazione Nazionale e la Brigata Stella, partigiani suoi nemici che pur lo rispettavano, e salvarono insieme importanti infrastrutture a Valdagno e gli Stabilimenti Marzotto dalla rappresaglia nazista in fuga.
Dopo la guerra, collaborò con il marchio di attrezzature subacquee Cressi e poi fondò la Technisub, inventando svariate attrezzature per immersione ancora oggi utilizzate
Creò il corpo dei Vigili del Fuoco Subacquei.
Creò i corsi per i Carabinieri e Guardia di Finanza Subacquei.
Creò la prima associazione sportiva subacquea italiana.
Creò la disciplina sportiva dell’apnea, fino ai record di Enzo Maiorca da lui seguito in quegli anni.
Creò i primi Diving Center turistici organizzati.
Divulgatore delle attività subacquee a mezzo della rivista Mondo Subacqueo.
Questo non per difendere la persona e la sua memoria, che non ne hanno alcun bisogno, ma per far conoscere per sommi capi un uomo che definire straordinario è riduttivo. Chi volesse approfondire può digitare il suo nome sul web, troverà una vita che ne vale cento.
Sicuramente merita che la sua città natale lo ricordi in un posto legato al mare, che ha ispirato l’intera sua esistenza.
E l’ANPI conceda oggi l’onore delle armi come fece allora il CLN, ad un avversario talmente valoroso e rispettato che anche gli Inglesi, dopo averlo avuto nemico, lo vollero collaboratore nella loro guerra contro il Giappone. Naturalmente il Comandante rifiutò. Non era un mercenario. Era un soldato.”
Roberto Papi – Genova