A Recco, già dal novembre 2017 c’è lo sportello Centro Antiviolenza Martina Rossi.
Lo sportello rivolto alle donne vittime di violenza dal 25 marzo diventa il Centro Antiviolenza “Martina Rossi”. Il sindaco Carlo Gandolfo ha firmato in quella data il documento che rilascia l’autorizzazione al funzionamento della nuova struttura di via XX Aprile 13/4 a Recco.
L’appartamento, concesso dall’Amministrazione comunale in comodato d’uso gratuito al “Centro per non subire violenza onlus”, per un anno con possibilità di rinnovo. L’ alloggio potenzierà l’attività dello sportello in aiuto delle vittime di violenza e ai loro figli. L’abitazione è operativa già da novembre 2017 nel centro di Recco.
Saranno così aumentati i servizi offerti che, oltre all’ascolto, accoglienza, assistenza psicologica e legale, supporto ai minori, garantiranno alle donne anche un accompagnamento nelle ricerca di un lavoro e di un’unità abitativa.
Il Centro è stato intitolato a Martina Rossi, la studentessa genovese morta in Spagna undici anni fa. La ragazza è morta mentre tentava di sfuggire a una violenza di gruppo.
«L’Amministrazione comunale è impegnata concretamente nell’ aiuto alle vittime di violenza. Prima con il sostegno allo sportello antiviolenza ora mettendo a disposizione l’appartamento per la creazione di questo centro che diventa una risposta concreta a donne del Golfo Paradiso, e ai loro figli, che purtroppo si trovano ad essere vittime di violenza e si aspettano dalle istituzioni supporto e protezione». Spiega il sindaco Carlo Gandolfo.
Il “Centro per non subire violenza onlus”, ha ricevuto un finanziamento regionale di 36mila euro. Il centro garantirà l’apertura di cinque giorni a settimana avvalendosi esclusivamente di personale femminile costantemente formato sulla violenza di genere. Attualmente sono due le volontarie che si occupano dell’ascolto e dell’accoglienza delle donne in difficoltà; è in corso la formazione di altro personale che andrà ad operare nella struttura di Recco.
«Possiamo ora contare su questo appartamento che rappresenta strumento rivolto alle donne di tutte le età, sole o con figli minori, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza. Le donne saranno aiutate in percorso di uscita dal silenzio e, per quanto possibile, sostenute nel ritorno alla normalità». Evidenziano l’assessore ai servizi sociali Francesca Aprile e il consigliere delegato alle pari opportunità Chicca Zanzi. ABov