ROMA. 23 MARZ. Il 2023 per il grande Maestro dell’Arte Povera Giuseppe Penone è iniziato con una grande mostra a Roma: si tratta di “Gesti Universali” a cura di Francesco Stocchi.
“Questa mostra è un dialogo tra oggetti – spiega lo stesso Giuseppe Penone- che esprimono dei pensieri di epoche diverse, ma che hanno come filo conduttore comune il rapporto tra l’uomo e la materia che lo circonda. Questo avviene nell’azione che produce l’opera e che accomuna le opere della Galleria Borghese con la realtà di oggi. Solo attraverso una riflessione con i materiali e con lo spirito che ha sviluppato quelle forme d’arte, si può creare un dialogo che non è un confronto ma un tentativo di porre l’attenzione su dei valori che si possono ritenere condivisi”.
La mostra di Penone rappresenta uno dei più importanti eventi nazionali della stagione per l’ Arte Contemporanea insieme alla personale di Michelangelo Pistoletto che si inaugura proprio oggi a Milano a Palazzo Reale.
“Un dialogo in più tempi sulle modalità di rappresentazione della natura- ci spiega Francesca Cappelletti direttrice della Galleria Borghese- tra pittura e scultura, in un percorso di approfondimento dedicato a tre figure pionieristiche della storia dell’arte. Il percorso del 2023 di Galleria Borghese ha come cardine lo sguardo da lontano: Roma e l’Italia viste dagli artisti stranieri: un viaggio fondamentale alla scoperta del patrimonio culturale italiano e della collezione Borghese in particolare, le opere che qui custodiamo, studiamo e valorizziamo”.
La mostra dedicata a Penone, che è stata inaugurata il 14 marzo, sta ottenendo un grande successo di pubblico ed ha suscitato grande interesse anche nella critica. L’esposizione, che resterà aperta fino al 29 maggio, si snoda dai Giardini segreti, attraversa gli ambienti stupendi della Villa e del parco per mettere in luce la bellezza e la reciprocità che esistono fra il museo ed il parco in uno scambio ed un rapporto che ha ispirato in passato ed ancora oggi ispira tanti artisti.
In mostra ci sono più di trenta opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila in un percorso che attraversa il Salone di Mariano Rossi, la Sala di Apollo e Dafne, la Sala degli Imperatori e quella di Enea e Anchise per espandersi nel Giardino dell’Uccelliera ed eccezionalmente nel Giardino della Meridiana.
Nato nel 1947 a Garessio, in provincia di Cuneo, Penone, che vive e lavora a Torino, è uno degli esponenti più influenti dell’Arte Concettuale e dell’ Arte Povera. Già in occasione della sua mostra d’esordio nel 1968 a Torino, al Deposito d’Arte Presente, suscitò l’interesse della critica e l’apprezzamento degli amici artisti Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto. Presentò opere realizzate con i più diversi materiali: cera, legno, piombo, rame, pece, utilizzando anche gli elementi naturali, al fine di esplorare le possibilità di interazione tra uomo e natura. Presente nei più grandi Musei d’Arte del Mondo Penone non ha mai abbandonato la sua geniale intuizione iniziale basata sul rapporto inscindibile tra uomo e natura che espresse pienamente nella straordinaria “Alpi Marittime”. Più volte presente a Kassel (Documenta) e Venezia (Biennale) nel 2014 si è aggiudicato il prestigioso Premio Imperiale, considerato un vero e proprio Nobel della Scultura.
La mostra alla Galleria Borghese nei giardini e in una parte delle sale ubicate al piano terra, offre l’opportunità di godere la stupenda osmosi tra esterno e interno, che si può ammirare attraversando parco e villa.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa con un’intervista all’artista di Francesco Stocchi e un saggio di Andrea Cortellessa. Il volume propone immagini delle opere allestite nelle quattro sale del museo e nei giardini, descrivendo un osmotico flusso fra la materia organica e le sale interne nonché fra le opere di bronzo e la ricchezza botanica degli esterni.
CLAUDIO ALMANZI