SAVONA. 6 OTT. Prenderà il via questa sera alle ore 21 la stagione del Teatro Sacco. Si comincia con “Un sacco stupefacente, primo teatro della città di Savona” che vuol essere un omaggio proprio alla storia di questo piccolo teatro savonese.
In scena ci saranno Guglielmo Bonaccorti, Sandro Battaglino, Antonio Carlucci, Franco Bonfanti , Alessio Dalmazzone, Manuela Salviati, Monica Schiavini, con la partecipazione della soprano Maria Catharina Smits ed al pianoforte Federica Scarlino, per la regia di Antonio Carlucci e Felice Rossello. La produzione è della Libera Compagnia Teatro Sacco, con la collaborazione dell’ associazione Pro Musica Antiqua. Le luci saranno di Ialo Cardente . I Costumi di Elisa Lollini. Regia di Antonio Carlucci e Felice Rossello.
“Quando otto anni fa, come Associazione Culturale, decidemmo di far rinascere questo antico Teatro- spiegano gli organizzatori- mettendo in atto un vero e proprio progetto di recupero degli spazi, eravamo fortemente animati dalla volontà di ridare alla città di Savona un punto di riferimento rimasto a lungo chiuso e inagibile. Allo stesso tempo però eravamo rimasti affascinati e rapiti dalla storia di questo luogo, dall’ atmosfera particolarmente magica. Da queste sensazioni nasce l’idea di fare uno spettacolo che ricostruisca la storia di questo Teatro, immaginando l’apparizione del suo benefattore, Girolamo Sacco (1555) che viene oggi (2017), a chiedere spiegazioni della donazione fatta alla città di Savona”. Lo spettacolo di questa sera dunque si annuncia avvincente.
Lo spunto della commedia è il racconto di quanto è accaduto dopo il 7 agosto 1785, giorno in cui il Teatro Sacco venne inaugurato. Così Girolamo Sacco, accompagnato dal Genius loci – lo spirito protettore del luogo – si ritrova, insieme al pubblico, a fare un viaggio nel tempo: il Teatro torna a respirare un’aria magica fatta di ricordi, apparizioni, brani musicali e teatrali che queste mura ben conoscono.
“Insomma, tra magia e realtà- dicono al Teatro Sacco- ci auguriamo che coloro che verranno a vedere lo spettacolo possano vivere questa atmosfera e che insieme a noi restino sospesi tra realtà e finzione: il meglio che il Teatro possa evocare”.
CLAUDIO ALMANZI