Mercoledì 21 ottobre 2020 a Varazze, nel salone parrocchiale “Mons. F. Calandrone”, si è svolto un interessantissimo incontro nell’ambito del “Progetto Famiglia” che, da anni, vede numerosi fedeli collaborare con la missionaria comboniana suor Daniela Maccari, impegnata in Ecuador.
Dalle parole e dalle immagini proiettate, è stato evidenziato il grande e faticoso lavoro di assistenza materiale e spirituale svolto dalla missionaria varazzina e dalle sue consorelle, in una terra di “montagne ghiacciate e vulcani” spesso in eruzione, e dove le condizioni della popolazione sono alquanto precarie, tanto che in parecchi quartieri delle periferie di Quito e di altre città si è adottata la formula dei “pentoloni comuni” che preparano e distribuiscono, direttamente in strada, un pasto al giorno agli abitanti dei vari agglomerati urbani.
“Il nostro impegno – ha spiegato suor Daniela Maccari – è anche quello di aiutare tanti giovani a studiare, per riscattarsi da una condizione di povertà che costringe intere famiglie alla raccolta dei rifiuti nelle discariche per il riciclaggio, nonostante la pandemia che drammaticamente continua a mietere migliaia di vittime. Ed è in questo contesto che ci adoperiamo nel cercare di sensibilizzare le varie etnie (afro, meticce e bianche), sulla necessità di collaborare gli uni con gli altri, pur tenendo conto delle proprie radici, per una possibile e necessaria promozione civica di riscatto umano.”
Pagine di vera di carità, quelle delle Missioni Cattoliche nel mondo, motivo di serie meditazioni sulle vergognose sperequazioni che esistono sul nostro pianeta, che costringono molti giovani ad emigrare nei paesi dove ancora si può trovare un tozzo di pane.
Il salone parrocchiale, nella relazione di suor Daniela, è diventato per un paio d’ore una finestra aperta su quella parte del mondo afflitta da tanti drammatici problemi, ma dove, a differenza che in Occidente (notata da suor Maccari ogni volta che torna in Italia), esiste e si sviluppa una vivacità comunitaria e religiosa che ci lascia perplessi. Per fortuna c’è anche il rovescio della medaglia. Varazze lo esprime attraverso una catena di solidarietà a questa concittadina, coraggiosa missionaria. Una mano tesa per non dimenticare che siamo fratelli e, come suole dire papa Francesco, navighiamo tutti sulla stessa barca.