Aaron Younger è un nuovo giocatore della Pro Recco. Nato a Attadale, il 25 settembre 1991, è il capitano della nazionale australiana.
Giocatore universale, gran tiratore e abile nelle due fasi, ha passaporto ungherese: è considerato tra i più forti al mondo. Arriva in Italia dopo due stagioni al Ferencvaros. La sua carriera in Europa è cominciata nel 2010: prima di vestire la calottina del sodalizio di Budapest ha indossato quelle di Szeged, Jug Dubrovnik e Szolnok. Negli ultimi tre anni ha vinto due Champions League, con il Szolnok nel 2017 e con il Ferencvaros nel 2019. Con la nazionale ha disputato le Olimpiadi di Londra e Rio.
“Ricevere la chiamata della Pro Recco è stato un grande onore – le prime parole del neo biancoceleste -. Si tratta del migliore club del mondo, una squadra di campioni che ogni stagione tutti provano a battere: per un giocatore significa arrivare al top. Il mio compagno di nazionale, Joe Kayes, mi ha sempre parlato bene della squadra, della città, dell’ambiente: sono entusiasta di vivere questa nuova avventura insieme alla mia famiglia e non vedo l’ora di cominciare. Ho avuto la fortuna di far parte di due formazioni, Szolnok e Ferencvaros, che hanno conquistato due delle ultime tre Champions League. L’aspetto chiave per affermarsi in Europa? Penso sia creare una mentalità di squadra in cui tutti comprendano il loro ruolo all’interno del gruppo; quando i giocatori mettono il successo collettivo davanti ai riconoscimenti individuali si è imboccata la strada giusta per vincere. Come giocatore di mano destra mi piace giocare sul lato sinistro, ma sarò felice di posizionarmi ovunque vorrà l’allenatore. Non è questo che conta, ma alzare i trofei a fine stagione: il ruolo che mi permetterà di aiutare maggiormente la squadra sarà il migliore anche per me”.
“Accogliamo a Recco un giocatore totale, un campione con caratteristiche uniche capace di coniugare forza, qualità e continuità – afferma il presidente Maurizio Felugo -. È un colpo che certifica la nostra volontà di essere protagonisti anche nella prossima stagione e che rappresenta un fattore positivo per tutta la pallanuoto italiana: ammirare giocatori di questa levatura fa bene a tutto il movimento indipendentemente dalla squadra in cui militano”.