I valori dei vibrometri, posizionati intorno all’area del crollo delle pile 10 e 11, hanno rilevato velocità a terra notevolmente inferiori alle attese grazie al notevole effetto smorzante dei cumuli predisposti dall’Ati demolitori.
La loro deformazione infatti ha fortemente ridotto la forza dell’impatto a terra del ponte.
Le velocità di vibrazione del terreno sono state estremamente inferiori ai limiti normativi e ben lontane dai valori che secondo legge potrebbero arrecare danno agli edifici.
Lo studio che era stato fatto sulla propagazione delle onde si basava sui risultati che erano già stati effettuati in precedenza per sperimentare gli effetti di demolizioni tramite esplosivi.
Da questa analisi era emerso che le vibrazioni si sarebbero smorzate prima di raggiungere i fabbricati vicini all’area interessata dal crollo delle pile 10 e 11.
Cosa che è puntualmente avvenuta come previsto poiché, per controllare la corrispondenza tra quanto progettato e quanto avvenuto durante il crollo, erano stati posizionati numerosi vibrometri che avrebbero misurato le velocità effettive delle vibrazioni.
Sono in funzione da ieri, attivati immediatamente successivamente alla demolizione delle pile 10 e 11 per mitigare la dispersione di polveri, i cannon fog (nebulizzatori), dotati di un telecomando che permette la rotazione e il comando a distanza. Prodotti dalla Emicontrols di Bolzano, hanno una gittata che va dai 25 a 60 metri ed emettono fino a 6000 litri di acqua all’ora.
Tutte le opere di mitigazione che erano state testate durante specifiche prove, hanno funzionato.
Le vasche piene di acqua ricavate dal posizionamento di newjersey posizionate sopra l’impalcato all’altezza di 45 metri, hanno avuto una larghezza di ricaduta intorno ai 66 metri. Le colonne d’acqua hanno abbattuto le polveri scaturite dall’esplosione in quanto le vasche sono state fatte saltare nello stesso istante in cui sono esplose le cariche esplosive sopra le pile.
I cuscinetti smorzanti sottostanti le pile 10 e 11 hanno assorbito le vibrazioni causate dal crollo.
I detriti che componevano i cumuli hanno agito come “cuscinetti smorzanti” grazie alla loro caratteristica particolari (capacità di assorbimento di energia cinetica di caduta e impatto al suolo).
Il materiale di cui erano composti, della dimensione di 6 – 8 centimetri è completamente inerte.
Al di sotto di questi cumuli era stato posizionato uno strato di separazione costituito da TNT (tessuto non tessuto) per trattenere le acque di caduta, ugualmente il TNT era stato applicato anche sopra ai detriti per cui le poveri sono state totalmente contenute.