“Sì, è vero. Ho messo le mani addosso al ragazzino. Non so cosa mi sia accaduto e chiedo perdono e aiuto”.
E’ la sintesi di quanto riferito oggi, durante l’interrogatorio in Tribunale a Genova, dal bidello delle scuole medie di 47 anni arrestato lunedì scorso dagli agenti Squadra Mobile con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di un ex alunno di 15 anni.
Il bidello genovese aveva sempre negato gli addebiti anche con il suo legale, ma oggi, davanti agli inquirenti, è scoppiato a piangere ammettendo i fatti.
“Non ho mai avuto impulsi di quel genere. Ho capito di aver bisogno di aiuto, di dovere essere curato. Ho bisogno di un sostegno psicologico”.
La violenza sessuale su minore era avvenuta lo ottobre.
Il 15enne, che aveva frequentato la scuola dove il bidello ha lavorato fine alla settimana scorsa, era passato a salutarlo dopo che in passato il bidello lo aveva aiutato quando aveva avuto un malore.
Una volta nell’appartamento, l’operatore scolastico lo aveva molestato sessualmente e bloccato. Poi gli aveva impedito di uscire di casa.
La vittima degli abusi sessuali si era liberato tirandogli un calcio. Una volta in strada aveva chiamato la madre e raccontato tutto. La madre e il figlio avevano denunciato l’episodio alla Polizia.