Due parole su un caso inquietante, che è arrivato alla ribalta della cronaca per via dell’inchiesta della Procura su presunte irregolarità ai concorsi dell’Università di Genova.
Lo dico subito: la professoressa Lara Trucco per me è innocente.
Parlo della decisione del pm di chiedere addirittura alla Corte costituzionale il suo intervento per dichiarare incostituzionale l’abolizione dell’abuso d’ufficio, decisa dal Governo Meloni, nel caso che vede indagati alcuni prof. del mio Ateneo e del mio Dipartimento.
Ora si tratterà di vedere se il gup accetterà questa richiesta o meno. E lo deciderà entro il prossimo 15 gennaio.
A me che sono un semplice filosofo del diritto pare impossibile che la Corte Costituzionale possa giungere ad abrogare quell’articolo.
Ma la cosa che più mi inquieta è constatare una sorta di accanimento giudiziario in questa vicenda e in particolare verso una persona: la professoressa Lara Trucco.
Quello che ha subìto questa donna, stimata nel suo ambito per la sua produzione scientifica, nel corso di questi anni è già di per sé una pena e vi confesso che se fosse successo a me sarei già morto o finito in una totale depressione.
E purtroppo l’agonia di Lara è destinata a continuare ancora per anni se ci sarà alla fine il rinvio a giudizio.
Se posso permettermi un consiglio agli avvocati difensori è proprio su questo che devono puntare: vale a dire sul fatto che la richiesta di rinvio alla Corte è irrilevante perché Lara è innocente. Prof. Paolo Becchi
Abuso d’ufficio abolito, pm genovesi contro Governo Meloni: incostituzionale